venerdì 3 settembre 2010

Dario Fo commenta la candidatura di Stefano Boeri alle comunali del 2011 a Milano. Un articolo da "il Riformista".

«Ma come si fa a candidare questi perecottari, questi uomini così discutibili!». Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, uomo di teatro di fama internazionale, sbotta commentando con il Riformista la candidatura di Stefano Boeri alle comunali del 2011. «A sinistra stanno commettendo gli stessi errori di cinque anni fa - aggiunge Fo - quando m'impegnai in prima persona con la sinistra e imposero la candidatura di un poliziotto (Bruno Ferrante, ndr) che aveva degli interessi con Salvatore Ligresti».

Ha mai conosciuto Boeri?
Non lo conosco di persona. Avevo buoni rapporti con la madre che insegnava al Politecnico di Milano.

Come mai questa diffidenza sulla candidatura di un architetto di fama come lui?
Mi dicono, e so, che negli ultimi tempi si è legato a gruppi e situazioni di potere economico molto forti in città, tra cui i soliti immobiliaristi e sostenitori del cemento: non è una cosa accettabile.

Eppure è persona stimata nel suo settore e anche in altri ambienti, politici e culturali.
È una persona che non va candidata per i suoi rapporti discutibili con alcuni gruppi di potere.

Sta parlando dell'amicizia con Ligresti?
Ecco appunto, Ligresti. La stessa cosa accadde con il poliziotto nel 2006. Il giorno dopo le elezioni, Ferrante, diventò dirigente di Impregilo... Mi dica lei se è possibile. Vuol dire che era legato già da prima, che aveva già degli interessi: questi non sono comportamenti seri.

Insomma gli errori si ripetono, secondo lei.
Ma certo! Boeri rappresenta sempre la stessa imposizione da parte del Pd. La mia esperienza nel gruppo della sinistra è stata da brivido. Sul poliziotto continuavano a dire che era una brava persona e poi dopo un po' si è scoperto a quali palazzinari era legato: era una persona discutibile. Fu imposto anche all'epoca agli altri gruppi della sinistra che partecipavano alla corsa elettorale.

La stessa cosa vale per Boeri?
Certamente! Il Pd prima presenta, poi dice di aver sbagliato. Si vede che vogliono continuare a perdere.

Si sussurra che anche tra i democratici ci sia qualcuno con qualche dubbio in merito.
Ma il Pd arriva sempre in ritardo! Dovrebbe incominciare a piantarla con questa leggerezza e pantomima nel proporre queste candidature da brivido, per poi accorgersi più tardi che si trattava della candidatura sbagliata. Bisogna prendersi le responsabilità sulle candidature. Se una persona è discutibile, non la si candida!

Come avrebbero dovuto comportasi i vertici del Pd?
Ma diavolo! Avrebbero dovuto confrontarsi prima con l'elettorato. Avrebbero dovuto fare un'inchiesta approfondita su chi stanno per candidare! Prima si dibatte, se ne parla, poi si prendono delle decisioni. Di questo passo non si va da nessuna parte. Non si può sempre perdere, commettere gli stessi errori e poi chiedere scusa. La metodologia è sempre la stessa.

Preferisce l'avvocato Giuliano Pisapia?
Non è questo il problema. Non siamo a una corsa di cavalli! Stiamo parlando di persone, uomini che devono amministrare la nostra città. C'è bisogno di un confronto con gli elettori e all'interno del partito. I candidati bisogna sceglierli insieme, sennò si rischia di commettere sempre gli stessi errori. Io non lo so dove andremo a finire andando avanti così. Questa sinistra è destinata un'altra volta a perdere.

Alessandro Da Rold - "Il Riformista"