mercoledì 21 agosto 2013

Ora anche Pedemontana chiede più aiuti pubblici

 
Il regalo di 330 milioni di euro a fondo perduto donato a TEM con il cosiddetto “decreto del fare” ha ingolosito ed ingelosito anche Pedemontana. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore (Podestà: più fondi a Pedemontana, 21 agosto 2013, di Sara Monaci), lamentandosi del fatto che altre infrastrutture (definitesi “private” ma con forti partecipazioni pubbliche) hanno recentemente ricevuto generosi ed abbondanti aiuti statali, il presidente della Provincia di Milano ha chiesto al governo più fondi per questa nuova autostrada di 70 chilometri tra Malpensa e Bergamo, attualmente in fase di realizzazione.

In particolare, per il triennio 2014-2016, “c’è bisogno di aumentare il finanziamento pubblico di 560 milioni” da aggiungere ai 1,2 miliardi già previsti dal piano finanziario di un’opera dal costo complessivo stimato di 5 miliardi, ma oggi coperta solo per 700 milioni (300 milioni di equity – in gran parte di aziende pubbliche... -  200 di prestito ponte e 200 di finanziamento pubblico).

Inoltre - continua lo stesso articolo - è sempre più probabile che la Provincia di Milano cercherà di vendere la sua quota di Serravalle (52,9%) senza coinvolgere il Comune di Milano e con una gara d’asta con la possibilità di offerte al ribasso.

Ecco così che oggi si domandano 560 milioni di risorse pubbliche per una autostrada che, con la (s)vendita di Serravalle, con un investimento limitato e di gran lunga inferiore allo stesso contributo statale richiesto, sarà controllata da privati (la Serravalle detiene infatti il 68% del capitale azionario di Pedemontana). Siamo di fronte ad un altro caso di present financing pubblico?

A questo piccolo blog di campagna sembra che lo schema sia sempre lo stesso: il settore pubblico, indirettamente o direttamente, magari a fondo perduto, ci mette gran parte delle risorse, i privati, a cifre particolarmente convenienti, acquistano le società, e per 30/50 anni, al netto della restituzione del debito, incassano i proventi dei pedaggi.

martedì 20 agosto 2013

Una raccolta di firme contro la TEM

Il movimento no TEM ha recentemente avviato una raccolta di firme on-line per manifestare nuovamente la propria contrarietà alla nuova Tangenziale Est Esterna di Milano.

Questa iniziativa, con i cantieri aperti da Agrate a Cerro al Lambro, può a prima vista apparire velleitaria. Tuttavia, anche se da sola probabilmente non fermerà la TEM (se mai si fermerà, sarà per altri motivi), è una ulteriore e preziosa testimonianza di un territorio che non ha mai voluto questa autostrada oltre che un invito ai sindaci a far rispettare tutti gli impegni assunti.