giovedì 5 settembre 2013

Serravalle pronta a vendere la sua quota nella Tangenziale Est Esterna di Milano

Il consiglio di amministrazione della Serravalle, società controllata dalla Provincia di Milano, in quello che sembra un estremo tentativo di raccogliere risorse per la realizzazione della Pedemontana, ha deliberato di chiedere ai soci, nel corso della prossima assemblea prevista alla fine di settembre, l’autorizzazione a vendere alcune partecipazioni azionarie.

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore (Serravalle vende la società per il piano Pedemontana, 5 settembre 2013, di Sara Monaci), tra le varie dismissioni “a quanto pare c’è anche l’intenzione di cedere TEM, di cui Serravalle detiene il 45% uscendo quindi dai lavori della Tangenziale”. Un altro regalo ai privati?

In ogni caso, se il finanziamento della Tangenziale Est Esterna di Milano sembra essere ancora molto incerto, quello della Pedemontana pare addirittura quasi disperato.

mercoledì 4 settembre 2013

In Lombardia si muore di smog: intanto si regalano 330 milioni alla TEM mentre i biglietti dei mezzi pubblici aumentano.

Quindici persone ogni diecimila abitanti deceduti prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria nella pianura padana: in Lombardia, secondo una stima riportata da Repubblica (Regione, il piano aria ancora nel cassetto, 4 settembre 2013, di Matteo Pucciarelli), muoiono precocemente quindi circa 15000 persone per lo smog. Un intollerabile disastro umano ed ambientale.

A fronte di questi dati impressionanti, Bruxelles potrebbe ora affibbiare all’Italia una multa da 800 milioni di euro nel caso dovessero continuare a mancare soluzioni per rendere l’aria più respirabile e, soprattutto, per salvare vite umane.

E il governo cosa fa? Dato che “i problemi [dell’inquinamento dell’aria] in Lombardia sono soprattutto legati al traffico” e al pm10 che genera, regala 330 milioni a fondo perduto ad una società “privata” per costruire una nuova autostrada che, insieme alla BreBeMi, aumenterà il numero di veicoli in ingresso a Milano. Intanto, proprio per la mancanza di fondi dallo Stato, il Comune di Milano aumenta di nuovo il prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici (a settembre gli abbonamenti, in un prossimo futuro quelli ordinari) incentivando così di fatto l’uso dell’auto e la produzione di altro inquinamento.

[il post è stato aggiornato il 7 settembre]

domenica 1 settembre 2013

Tangenziale est esterna di Milano: pensano di finanziarla così?

I cantieri aperti lungo tutti i trentadue chilometri della nuova autostrada da Cerro al Lambro ad Agrate, almeno in teoria, dovrebbero suggerire che la situazione finanziaria della TEM sia, se non definita, almeno “quasi definita”, magari con solo qualche dettaglio da sistemare. Aprire infatti cantieri per chilometri e chilometri senza una adeguata e certa copertura finanziaria sarebbe da considerare un azzardo troppo grande, grave e pericoloso:  in questo caso, sarebbe davvero difficile pensare a delle giustificazioni che possano cercare di spiegare una condotta quantomeno sconsiderata e al di fuori di ogni sana logica di buona gestione aziendale (almeno di quelle aziende davvero private, quelle ad esempio dove il presidente o l’amministratore delegato non viene indicato dal presidente della Provincia...). Se così fosse, magari un po’ maliziosamente, si potrebbe allora supporre che il tutto possa essere finalizzato ad avere un’arma in più per “costringere” lo Stato, in caso di nuove difficoltà economiche, a correre ancora una volta in aiuto della TEM. Perché, ovviamente, lo Stato non potrebbe davvero permettersi di lasciare la campagna milanese devastata da decine di chilometri di cantieri abbandonati. Se è difficile pensare che sia veramente in atto una gestione così assurda e pericolosa, tuttavia, visto il recente passato, non ci si sente neanche di escludere a priori che l’opera non sia ancora del tutto coperta con finanziamenti certi. Non dimentichiamoci infatti che solo lo scorso febbraio, l’allora socio di maggioranza di TE, la Serravalle, aveva invitato le sue partecipate a sostenere esclusivamente le spese davvero coperte. Ed il recente regalo di 330 milioni a fondo perduto concesso dal Governo alla tangenziale est esterna per far fronte alle sue gravi difficoltà finanziarie evidenzia ancora una volta una fin troppo particolare sensibilità nei confronti di questa infrastruttura, sensibilità che, probabilmente, non tarderebbe a materializzarsi ancora una volta nel caso di eventuali nuovi problemi. Supposizioni?

In ogni caso, come dicono di voler finanziare la nuova tangenziale est esterna?

L’ultimo a provare a fornire un quadro, quantificando anche le diverse voci di finanziamento della TEM, è stata Repubblica (Cantiere Tem, via al piano anti-ritardi, 13 agosto 2013, di Ilaria Carra). Questo, in sintesi, è quello che emerge dall’articolo:
Capitale Proprio: 580 milioni (è in corso un aumento di capitale che dovrebbe portare il capitale dagli attuali 220 milioni a 465. Ad ottobre ne dovrebbe seguire un altro per arrivare ai 580 milioni previsti)
Contributo pubblico: 330 milioni a fondo perduto concessi con il cosiddetto “decreto del fare” (a questi sarebbero poi da sommare quelli derivanti da aiuti “indiretti” come recentemente illustrato dal presidente di Serravalle per la Pedemontana).
Debito di lungo periodo: 700 milioni (Cassa Depositi e Prestiti; BEI, Banca Europea d’Investimento, quest’ultima dal 2014)
Debito di breve periodo: 120 milioni di prestito ponte a cui aggiungerne altri 300 (pool di banche commerciali)

Sono cifre che, nella parte relativa ai prestiti, divergono abbondantemente da quelle riportate da un analogo tentativo compiuto da Il Sole 24 Ore solo qualche settimana prima. Dando per scontato che entrambi i quotidiani abbiano ottime fonti, queste divergenze danno l’idea di come la situazione finanziaria della nuova autostrada sia ancora oggi quantomeno incerta e che i dati forniti ai giornalisti siano delle ipotesi di lavoro. Ancora da verificare. Ma con i cantieri aperti.

Certo, i 330 milioni di euro a fondo perduto hanno ovviamente modificato la situazione. Non solo direttamente nelle casse di TE. Un regalo ingiustificato di questo tipo, pagato dalla collettività, può magari essere anche letto come un costosissimo segnale inviato dal settore pubblico alle banche commerciali sull’intenzione dello Stato di garantire i prestiti concessi alla TEM. Con questi 330 milioni di euro potrebbe essere stato poi mandato anche un altro chiarissimo segnale alle due grandi banche pubbliche chiamate a finanziare il progetto nel lungo periodo. Cassa Depositi e Prestiti e BEI non sono infatti banche “pure” visto che possono anche derogare dalle più stringenti logiche di affidamento del mercato creditizio e compiere scelte più “politiche”.

Ma queste sono supposizioni di un piccolo blog (a cui, tra l’altro, sembra che la quota di BEI e CDP possa essere superiore ai 700 milioni riportati da Repubblica, con una parallela minore esposizione delle banche commerciali).

In ogni caso il quadro finanziario della TE si comincerà a delineare a settembre, alla scadenza dell’aumento di capitale di TE spa. Se ne riparlerà.

mercoledì 21 agosto 2013

Ora anche Pedemontana chiede più aiuti pubblici

 
Il regalo di 330 milioni di euro a fondo perduto donato a TEM con il cosiddetto “decreto del fare” ha ingolosito ed ingelosito anche Pedemontana. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore (Podestà: più fondi a Pedemontana, 21 agosto 2013, di Sara Monaci), lamentandosi del fatto che altre infrastrutture (definitesi “private” ma con forti partecipazioni pubbliche) hanno recentemente ricevuto generosi ed abbondanti aiuti statali, il presidente della Provincia di Milano ha chiesto al governo più fondi per questa nuova autostrada di 70 chilometri tra Malpensa e Bergamo, attualmente in fase di realizzazione.

In particolare, per il triennio 2014-2016, “c’è bisogno di aumentare il finanziamento pubblico di 560 milioni” da aggiungere ai 1,2 miliardi già previsti dal piano finanziario di un’opera dal costo complessivo stimato di 5 miliardi, ma oggi coperta solo per 700 milioni (300 milioni di equity – in gran parte di aziende pubbliche... -  200 di prestito ponte e 200 di finanziamento pubblico).

Inoltre - continua lo stesso articolo - è sempre più probabile che la Provincia di Milano cercherà di vendere la sua quota di Serravalle (52,9%) senza coinvolgere il Comune di Milano e con una gara d’asta con la possibilità di offerte al ribasso.

Ecco così che oggi si domandano 560 milioni di risorse pubbliche per una autostrada che, con la (s)vendita di Serravalle, con un investimento limitato e di gran lunga inferiore allo stesso contributo statale richiesto, sarà controllata da privati (la Serravalle detiene infatti il 68% del capitale azionario di Pedemontana). Siamo di fronte ad un altro caso di present financing pubblico?

A questo piccolo blog di campagna sembra che lo schema sia sempre lo stesso: il settore pubblico, indirettamente o direttamente, magari a fondo perduto, ci mette gran parte delle risorse, i privati, a cifre particolarmente convenienti, acquistano le società, e per 30/50 anni, al netto della restituzione del debito, incassano i proventi dei pedaggi.

martedì 20 agosto 2013

Una raccolta di firme contro la TEM

Il movimento no TEM ha recentemente avviato una raccolta di firme on-line per manifestare nuovamente la propria contrarietà alla nuova Tangenziale Est Esterna di Milano.

Questa iniziativa, con i cantieri aperti da Agrate a Cerro al Lambro, può a prima vista apparire velleitaria. Tuttavia, anche se da sola probabilmente non fermerà la TEM (se mai si fermerà, sarà per altri motivi), è una ulteriore e preziosa testimonianza di un territorio che non ha mai voluto questa autostrada oltre che un invito ai sindaci a far rispettare tutti gli impegni assunti.