Con un comunicato stampa, il presidente della Provincia Podestà informa che, nella vicenda della Tangenziale Est Esterna e della Pedemontana, “La Provincia sta operando al meglio per difendere gli interessi dei cittadini”.
Nel comunicato, dopo aver ricordato che l’acquisto della Serravalle “a quasi 9 euro ad azione”, deliberato dalla maggioranza di Penati, ha esposto “la Provincia a una situazione debitoria pesantissima”, Podestà ammonisce chi critica questa opera. Scrive infatti che “coloro che gridano alla crisi e fomentano il pessimismo fanno esclusivamente l’interesse di chi pensa di comprarsi il tutto a valori inferiori al mercato. È giunto il momento che ognuno faccia la propria parte nell’interesse dei cittadini senza alcuna necessità che altre Istituzioni [NdR: la Regione Lombardia], coinvolte da sempre nel disegno di tali opere, oggi si propongano per “interventi salvifici”.
Questo piccolo blog di campagna si permette di fare alcune domande. Partire con i lavori senza avere chiaro come reperire i fondi necessari non è condizione sufficiente per mettere la Provincia nella condizione, con il ricatto del blocco lavori, di andare poi ad elemosinare risorse? Avviare i lavori senza un piano finanziario credibile e definito non è il primo concreto passo per rischiare di essere poi costretti a svendere le proprie partecipazioni? E chi ha deciso di avviare i lavori senza avere chiaro come reperire le risorse? Forse quelle stesse persone che hanno frettolosamente inaugurato i lavori della TEM non nei cantieri ma con una ricca passerella nella sede proprio della Provincia di Milano?
Presentarsi ad una trattativa tendendo il cappello, si sa, non è di molto buon senso. Ma nell’intera vicenda della tangenziale est esterna sembra che di buon senso ce ne sia davvero molto poco. Probabilmente, a nostro modesto parere, sarebbero state altre le opere a cui dare la priorità per risolvere i problemi del traffico del sudest milanese...
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