mercoledì 31 luglio 2013

Tangenziale Esterna approva l’aumento di capitale: il pubblico è il maggior finanziatore dell’opera ma ne perde definitivamente il controllo

Lo Stato, con il cosiddetto “decreto del fare”, regala con urgenza a Tangenziale Esterna (TE spa) un contributo a fondo perduto di 330 milioni di euro e, poche settimane dopo, il pubblico, pur essendo di gran lunga quello che negli ultimi tredici anni, in varie forme, vi ha investito più risorse, ne perde definitivamente il controllo.

Questo, in estrema sintesi, il risultato delle assemblee dei soci di TEM spa e di TE spa tenutesi rispettivamente il 30 ed il 31 luglio 2013.

L’assemblea dei soci di TE spa ha infatti deliberato un aumento di capitale di 245 milioni di euro (che, nel caso di esito positivo, porterà il capitale sociale da 220 a 465 milioni di euro). Il giorno prima invece, nell’assemblea dei soci di TEM spa, gli azionisti legati alla Provincia di Milano (Serravalle ed Asam che insieme detengono la maggioranza di TEM spa), hanno deciso di non sottoscrivere, a meno di novità agostane, la quota di competenza dell’aumento di capitale di TE. Questo porterà inevitabilmente ad una ulteriore diluizione della quota di TEM spa in TE (oggi pari al 42,4%).

Così, con il controllo che passa definitivamente in mano ai privati, ecco che la vicenda della Tangenziale Est Esterna da propagandato caso di project financing rischia sempre più di rivelarsi invece un modello di present financing, la finanza del regalo (pubblico). Il pubblico, sotto varie forme, direttamente o indirettamente (si pensi anche all'intervento creditizio da un miliardo di euro di Bei e Cassa Depositi e Prestiti, un intervento troppo rischioso per le banche commerciali coinvolte), ci mette gran parte delle risorse, i privati decidono e si preparano ad incassare cinquant’anni di pedaggi. Se ne saprà di più a settembre.

Trivellazioni per la ricerca di gas naturale e petrolio: i Comuni interessati

Sul sito della Regione Lombardia dedicato al Sistema Informativo per la Valutazione di Impatto Ambientale (Silvia) è possibile visionare tutte le procedure di VIA in atto per quanto riguarda i permessi per la ricerca di gas naturale e petrolio.

Tra queste quelle riportate da Il Cittadino di Lodi e che fanno riferimento a due proposte di ricerca presentate dalla Mac Oil S.p.A.. 

La prima proposta, denominata “San Grato”, “ si propone di individuare giacimenti di idrocarburi situati in trappole a media profondità; qualora dall'indagine sismica venisse confermata la presenza di giacimenti tecnicamente ed economicamente interessanti, verrà predisposta la perforazione di uno o più pozzi esplorativi, che potranno raggiungere la profondità massima di circa 3.000 - 4.000 m.”

La seconda, denominata “Melzo”, “si propone di individuare giacimenti di idrocarburi, essenzialmente metano, situati in trappole a bassa e media profondità stimabile intorno ai 2.000 - 2.700 m; il programma di ricerca si divide in due fasi principali la prima riguarda gli studi geologici e la prospezione geofisica, la seconda riguarda l'eventuale perforazione di un pozzo esplorativo.” Questo progetto si concentra soprattutto nella parte orientale della Provincia di Milano.

Di seguito, suddiviso per province e per progetto, l’elenco dei Comuni coinvolti.  Non è affatto assicurato che questa ricerca porti alla realizzazione di “pozzi”. Ma è sicuramente una vicenda da seguire con attenzione.

Provincia di Milano
Basiano (Permesso Melzo)
Bellinzago Lombardo (Permesso Melzo)
Bussero (Permesso Melzo)
Cambiago (Permesso Melzo)
Cassano d'Adda (Permesso Melzo)
Cassina de' Pecchi (Permesso Melzo)
Cernusco sul Naviglio (Permesso Melzo)
Cerro al Lambro (Permesso San Grato)
Gessate (Permesso Melzo)
Gorgonzola (Permesso Melzo)
Grezzago (Permesso Melzo)
Inzago (Permesso Melzo)
Liscate (Permesso Melzo)
Masate (Permesso Melzo)
Melzo (Permesso Melzo)
Pessano con Bornago (Permesso Melzo)
Pioltello (Permesso Melzo)
Pozzo d'Adda (Permesso Melzo)
Pozzuolo Martesana (Permesso Melzo)
Rivolta d'Adda (Permesso Melzo)
Rodano (Permesso Melzo)
Settala (Permesso Melzo)
Trezzano Rosa (Permesso Melzo)
Trezzo sull'Adda (Permesso Melzo)
Trucazzano (Permesso Melzo)
Vignate (Permesso Melzo)
San Zenone al Lambro (Permesso San Grato)

Provincia di Lodi
Abbadia Cerreto (Permesso San Grato)
Comazzo (Permesso Melzo)
Boffalora d'Adda (Permesso San Grato)
Borgo San Giovanni (Permesso San Grato)
Casaletto Lodigiano (Permesso San Grato)
Caselle Lurani (Permesso San Grato)
Castiraga Vidardo (Permesso San Grato)
Corte Palasio (Permesso San Grato)
Crespiatica (Permesso San Grato)
Galgagnano (Permesso San Grato)
Lodi (Permesso San Grato)
Lodi Vecchio (Permesso San Grato)
Montanaso Lombardo (Permesso San Grato)
Salerano sul Lambro (Permesso San Grato)
Sordio (Permesso San Grato)
Tavazzano con Villavesco (Permesso San Grato)
Valera Fratta (Permesso San Grato)
Zelo Buon Persico (Permesso San Grato)

Provincia di Cremona
Bagnolo Cremasco (Permesso San Grato)
Capergnanica (Permesso San Grato)
Chieve (Permesso San Grato)
Crema (Permesso San Grato)
Cremosano (Permesso San Grato)
Dovera (Permesso San Grato)
Monte Cremasco (Permesso San Grato)
Palazzo Pignano (Permesso San Grato)
Pandino (Permesso San Grato)
Spino d'Adda (Permesso San Grato)
Trescore Cremasco (Permesso San Grato)
Vaiano Cremasco (Permesso San Grato)

Provincia di Pavia
Bascapè (Permesso San Grato)
Torrevecchia Pia (Permesso San Grato)

Provincia di Monza Brianza
Agrate Brianza (Permesso Melzo)
Bellusco (Permesso Melzo)
Busnago (Permesso Melzo)
Cavenago di Brianza (Permesso Melzo)
Ornago (Permesso Melzo)
Roncello (Permesso Melzo)

Provincia di Bergamo
Arzago d'Adda (Permesso Melzo)
Calvenzano (Permesso Melzo)
Casirate d'Adda (Permesso Melzo)
Fara Gera d'Adda (Permesso Melzo)
Treviglio (Permesso Melzo)

domenica 28 luglio 2013

Trivellazioni nel Sud Milano e nel Lodigiano per la ricerca di gas naturale e petrolio

“Le trivelle si avvicinano”, così il Cittadino di Lodi  (Scatta la caccia all’oro nero, 29.07.2013, di Andrea Bagatta) apre l’articolo sui sempre più numerosi nuovi progetti per la ricerca di giacimenti di gas naturale e di petrolio nel Sud Milano e nel Lodigiano. Un lunghissimo elenco di Comuni interessati che dà l’idea di  un assalto.

Un decreto ministeriale del 12 giugno 2013 ha già autorizzato il permesso di ricerca nei comuni di Comazzo, Melzo, Pioltello, Trezzo e Rivolta d’Adda. Entro l’anno inizieranno le trivellazioni.

Un po’ più indietro, ma praticamente autorizzato, è un altro progetto che prevede il permesso per la ricerca su di un territorio di 171, 3 chilometri quadrati, circa 100 dei quali nella provincia di Lodi (gli altri in quelle di Milano, Cremona e Pavia). Alcuni dei comuni interessati da questa richiesta sono Abbadia Cerreto, Boffalora d’Adda, Pandino, Spino, Dovera, Galgagnano, Tavazzano, Cerro al Lambro,  Lodi, Lodi Vecchio e Zelo Buon Persico.

Un elenco di Comuni destinato inevitabilmente ad allungarsi visto che nei prossimi mesi saranno valutate numerose altre richieste di permesso di ricerca.

giovedì 25 luglio 2013

La Regione acquista la Serravalle?

Secondo quanto riporta Il Giorno (Una speranza per la Serravalle, 26 luglio 2013, di Giambattista Anastasio), il presidente della Regione Lombardia, Maroni, “nel corso di dei colloqui tenutisi con Palazzo Isimbardi e Palazzo Marino”, “ha fatto sapere di voler prendere in considerazione l’ipotesi di rilevare le quote della” Serravalle. Questo per “consolidare quelle strategie di sviluppo nel settore delle infrastrutture accarezzate da tempo” e contemporaneamente riassestare un po’ i bilanci del Comune di Milano e della Provincia.
 
Sono però molti i dubbi su questo scenario, a partire dalla effettiva disponibilità dei 660 milioni di euro necessari per l’acquisto delle quote azionarie in vendita a cui aggiungere poi altri 400 milioni circa per gli investimenti già programmati dalla Serravalle. In ogni caso, se sia una semplice boutade estiva o qualcos’altro di più concreto lo si vedrà a settembre.

Vizzolo Predabissi approva la cava: la storia si ripete.

Mercoledì 24 luglio, il consiglio comunale di Vizzolo Predabissi ha approvato la realizzazione di una nuova cava di prestito a supporto della TEM. Un milione e duecento mila euro per far realizzare sul proprio territorio una cava da 1,5 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia da utilizzare nel tratto meridionale della nuova autostrada in costruzione (Vizzolo dà via libera alla cava, Il Giorno, di Alessandra Zanardi, 26.07.2013).

Amministratori che si dichiarano contrari alla TEM ma che quando vengono interessati direttamente dalla nuova autostrada non tardano ad arrendersi (in questo caso non è stata neanche abbozzata una protesta) non sono certo una sorpresa. Una storia che nella vicenda della TEM abbiamo visto già altre volte. Il primo caso fu con la maggioranza di centrosinistra in Provincia guidata da Penati che vinse le elezioni del 2004 con un programma elettorale che prevedeva la riqualificazione delle strade esistenti e non una nuova autostrada. Sappiamo come andata a finire e abbiamo visto tutti i partiti di quella giunta considerare la nuova autostrada ineluttabile (quando non lo era affatto...), arrendersi, rimanere al loro posto e poi fare finta di niente.

mercoledì 24 luglio 2013

TEM: il nuovo piano finanziario

Il Sole 24 Ore (Tem, ecco il nuovo piano finanziario dopo il via ai 330 milioni statali, 24.07.2013, di Massimiliano Carbonaro, qui l’articolo completo), dopo il prestito a fondo perduto di 330 milioni ottenuti con il “decreto del fare”, pubblica il nuovo piano finanziario della TEM.

“Grazie alla novità del finanziamento pubblico (i 330 milioni del Dm Lupi) è stata ora ridefinita, per un'opera che ha una concessione di 50 anni, un'architettura finanziaria che si articola in questo modo: 330 milioni fonte statale; 590 milioni di capitale proprio versato dai soci, l'equity (il capitale sociale attuale è di 200 milioni); 950-1.000 di milioni di finanziamento a debito, da parte di Cassa depositi e prestiti (il 50%) e delle banche commerciali (la restante metà); 220 milioni, infine, di Iva (che dovrà anch'essa essere coperta da specifici prestiti a breve termine)”.

Nel 2014 poi questa struttura finanziaria sarà destinata a cambiare ancora con l’ingresso della Bei (Banca europea degli investimenti) che, insieme alla Cassa Depositi e Prestiti, si assumerà l’intero carico dei finanziamenti di lungo periodo, lasciando alle banche commerciali quelli meno rischiosi di breve periodo, “dimostrando ancora una volta che in questo momento i grandi project financing con un'esposizione finanziaria di lunga o lunghissima durata non sono affrontabili da banche che non siano in qualche modo legate al pubblico”.

Il primo passo per rispettare questo piano sarà l’aumento di capitale da 245 milioni di euro che sarà deliberato dal prossimo consiglio di amministrazione di TE spa previsto per la fine del mese di luglio. Un passaggio di cui si avrà occasione di scrivere.

TEM: Unicredit entra nel gruppo dei finanziatori

Il 23 luglio 2013 è stato firmato l'accordo per l’ingresso di Unicredit nel gruppo di istituti di credito (insieme a Banca Imi, Gruppo Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano e Centrobanca-Ubi) “impegnato nel closing del project financing” della TEM (“per un importo totale che dovrebbe essere di circa due miliardi di euro”). Lo riporta Milano Finanza (Anche Unicredit in Tangenziale Esterna, 24.07.2013, di Manuel Follis).

lunedì 22 luglio 2013

TEM: finanziamento da un miliardo di euro in arrivo?

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore (F2i torna in pista per la Serravalle, 23.07.2013, di Cheo Condina), la TEM sta trattando un finanziamento da circa un miliardo di euro con cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Bei.

Serravalle: si fa avanti F2i

Le condizioni sempre più vantaggiose per eventuali acquirenti della Serravalle, con un prezzo di vendita in caduta libera e con la disponibilità della Provincia di Milano a procedere da sola per la cessione della propria quota di maggioranza (lasciando così fuori il Comune di Milano e gli altri enti), stanno cominciando ad attirare i primi compratori.

Il primo ad aver manifestato interesse, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore (F2i torna in pista per la Serravalle, 23.07.2013, di Cheo Condina), sarebbe stato il fondo F2i, già protagonista pochi mesi fa del movimentato acquisto di Sea e da tempo interessato a sviluppare una propria filiera autostradale.

Ma, al momento, sono tutte voci.

Nuove autostrade “private” lombarde, in arrivo altri contributi pubblici?

La Prealpina (Siamo il corridoio al centro dell’Europa, 22 luglio 2013, di Veronica Deriu) pubblica una interessante intervista a Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle e di TEM spa, nonché amministratore delegato di Pedemontana.

Tra le diverse tematiche affrontate quella della cronica mancanza di fondi che colpisce tutte le infrastrutture in costruzione che vedono coinvolta la Serravalle. Si apprende così che a settembre, a Roma, verrà approvato il piano industriale della società che prevede investimenti per 800 milioni di euro in 5 anni che riguarderanno “la tangenziale Rho-Monza, BreBeMi, il passaggio Lambrate-Segrate, l’arco TEM e la gestione di Serravalle”. Dopo quelli del cosiddetto "decreto del fare", sarà l’occasione per destinare altri soldi pubblici per finanziare opere reclamizzate come project financing a carico dei privati?

A questi vanno poi aggiunti i contributi indiretti. Così, ad esempio, la Pedemontana per dieci anni non pagherà “l’imposta sulle società, Irap e Iva che di fatto equivale ad un finanziamento di 300 milioni di euro”.

domenica 21 luglio 2013

TEM: a Vizzolo Predabissi una serata senza risposte

Mercoledì 17 luglio, a Vizzolo Predabissi, si è tenuta una delle rare assemblee pubbliche per la presentazione, da parte dei proponenti, del progetto della Tangenziale Est Esterna di Milano.

Una serata-passerella visto che, a parte la proiezione delle solite slide (tra le opere “accessorie” mostrate è apparso ancora il prolungamento della metropolitana fino a Paullo...), oltre a trascurare la questione della nuova cava (1,5 milioni di mc su una superficie di 250.000 metri quadri), ha lasciato sostanzialmente inevase tutte le questioni fondamentali come quella legata al finanziamento della nuova autostrada.

Da segnalare la prima apparizione pubblica del gruppo “Sì TEM” con tanto di materiali freschissimi di stampa. Un gruppo creato appositamente per questa serata e per la relativa propaganda su compiacenti televisioni locali (qui il comunicato stampa del Comitato No TeM)? Lo si vedrà in futuro. Magari in un confronto pubblico?

In ogni caso, di questa assemblea rimane la nuova ma non sorprendente delusione di una amministrazione comunale che, a parole, si dichiara contraria alla tangenziale ma poi, senza neanche abbozzare una benché minima opposizione, accetta addirittura una cava sul proprio territorio. E in cambio di cosa? Di una modesta compensazione economica e della promessa, a lavori ultimati, di un laghetto artificiale con  annesso canneto.

mercoledì 17 luglio 2013

Ma i cantieri aperti della TEM sono tutti finanziati?


L’ultimo, in termini temporali, è stato il Sole 24 Ore (Serravalle senza pretendenti, 11 luglio 2013, di Sara Monaci). Di fronte alle gravi difficoltà economiche in cui versa la TEM (che non impedisce ai vertici di aumentarsi ingiustificatamente del 40% lo stipendio e triplicare le spese per eventi) e della sua controllante Serravalle, l’ipotesi che di tanto in tanto torna ad affacciarsi è quella di realizzare solo l’arco-TEM (ossia il raccordo Melzo-Trucazzano che consente alla BreBeMi di scaricare il proprio traffico su Rivoltana e Cassanese) e di rimandare la costruzione del resto quando e se saranno disponibili le risorse.

Una ipotesi che tuttavia contrasta con il dato di fatto visto che, oltre a quelli dell’arco, i cantieri della TEM sono aperti da Cerro al Lambro fino a Trucazzano. Chi volesse, già oggi, da Vizzolo Predabissi può tranquillamente arrivare a Paullo camminando sul tracciato della TEM.

La domanda è ovvia: questi cantieri sono finanziati? Le aziende al lavoro sono certe che saranno saldate? Oppure la TEM sta aprendo i cantieri (e cave) “allo scoperto” nella speranza che poi qualcuno (lo Stato) sia obbligato a pagare le aziende? Oppure c’è il rischio che il territorio che va da Cerro al Lambro a Lavagna di Comazzo debba rimanere per anni con l’ulteriore sfregio di cantieri abbandonati nella propria campagna?

TEM, la tangenziale dello spreco...

La Notizia – Giornale.it  (Tangenziale dello spreco, raddoppiano le consulenze, 17 luglio 2013, di Maurizio Bongioanni), è andato a controllare i conti della Tangenziale Esterna  (TE Spa), la società a capitale misto pubblico-privato chiamata a costruire la nuova Tangenziale Est Esterna di Milano. Il risultato? Dopo quella del project financing, ossia di un progetto completamente finanziato dai privati, viene definitivamente meno anche la tanto pubblicizzata storia della presunta efficienza della gestione.

Il quadro che infatti emerge da questo articolo è davvero desolante. A fronte di una società in grave difficoltà economica, che denuncia una perdita per l’anno 2012 pari a 2 milioni ed 800 mila euro, che, con il cosiddetto “decreto del fare”, ha recentemente ottenuto 330 milioni di finanziamenti statali, che  riceve un ingente bonus fiscale da Governo e Regione Lombardia, ecco che dal bilancio emergono stipendi del CdA aumentati del 40%, spese per le consulenze quadruplicate e spese per gli eventi triplicate.

In particolare, si mette in luce come:
- i “costi per i servizi” passino da 1.417298 euro a 2.261.487 euro
- le “consulenze tecniche” da 113.056 euro a 454.377 euro
- gli stipendi del Consiglio di Amministrazione da 393.580 euro a 546.571 euro
- la voce “partecipazione eventi” da 24.020 a 80.370 euro

Visto che la TE SpA, oltre ad avere un socio di maggioranza relativa controllato dalla Provincia di Milano, beneficia di ingenti fondi pubblici, una semplice domanda: nessuno li controlla?...

martedì 16 luglio 2013

Serravalle: rinnovato CdA, rimandate tutte le altre decisioni

L’assemblea dei soci della Serravalle del 16 luglio ha rinnovato i vertici del CdA ed ha confermato nel ruolo di presidente Marzio Agnoloni. Sembrano quindi al momento superati i dubbi su una possibile incompatibilità di Agnoloni legata al decreto legge 39 anticorruzione che prevede che non possa essere conferito un simile incarico “a chi nei due anni precedenti sia stato presidente o amministratore delegato di una società a controllo pubblico” (Agnoloni, oltre ad essere presidente della Serravalle, oggi è anche presidente della TEM spa ed amministratore delegato della Pedemontana, tutte società a controllo pubblico).

Su proposta della Provincia di Milano, socio di maggioranza, si è invece deciso di rinviare ancora ogni discussione su come affrontare i futuri investimenti e la grave crisi di liquidità che sta vivendo la società. Una decisione questa prevedibile ma che getta ulteriori incognite sulla gestione della società, chiamata a breve ad affrontare un molto rischioso terzo tentativo di vendita ed un esborso di 185 milioni di euro legato a TEM e Pedemontana.

TEEM: assemblea pubblica a Vizzolo Predabissi

Solo poche settimane fa è stata comunicata l’intenzione di realizzare una nuova cava di prestito a supporto della TEEM a Vizzolo Predabissi, una notizia questa che ha colto di sorpresa gli stessi amministratori comunali. Ora il Comune e la Tem organizzano ora una serata per fare il punto della situazione sullo stato dei lavori. 

Il Comitato No TEM, che ci ha segnalato l’iniziativa, invita i cittadini a partecipare a questa assemblea per esprimere ancora una volta la propria contrarietà a quest’opera.
 
L’appuntamento è mercoledì 17 luglio, alle ore 21.00, presso l’Auditorium del centro civico di Vizzolo Predabissi.

lunedì 15 luglio 2013

Serravalle a rischio liquidità

L’assemblea dei soci della Serravalle del 16 luglio, oltre a risolvere il caso del presidente Agnoloni, sarà chiamata ad affrontare il problema della grave mancanza di liquidità che rischia di mettere ad ulteriore rischio la gestione della società. 

Se infatti al 31 dicembre 2012, la cassa ammontava ad 85 milioni di euro, dopo gli aumenti di capitale di Pedemontana (42 milioni), finanziamenti infruttiferi (32 milioni) e TEM (6 milioni), in cassa dovrebbero rimanere 5 milioni. Una cifra davvero esigua anche considerando che entro la fine del 2013 la Serravalle dovrà spendere altri 185 milioni per TEM e Pedemontana.

Così, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore (Serravalle e quella liquidità in riserva, 16 luglio 2013, di S.Fi.), nell’assemblea sarà riproposta la necessità di un importante aumento di capitale (si parla di 300 milioni di euro). Tuttavia la Provincia di Milano, socio di maggioranza, a causa delle sue difficoltà e in attesa del nuovo bando di vendita, potrebbe anche farlo saltare (o magari rinviare). Una assemblea dei soci di Serravalle che si preannuncia quindi accesa, complicata e dai risultati incerti.

Alla TEEM subito 330 milioni di “aiuti statali”


E’ stato firmato il decreto che ripartisce i primi 1478 milioni di euro dei tre miliardi previsti dal cosiddetto “decreto del fare”. Ora, per essere operativo, dovrà essere approvato dal ministro dell’Economia, Sacconi.

Alla TEEM, dopo i 370 milioni per la Pedemontana, toccherà la cifra più sostanziosa: 330 milioni che serviranno, come riporta il Sole 24 Ore (Cantieri già assegnati i primi fondi, 15 luglio 2013, di Arona e Santilli), “a coprire i minori introiti previsti dal traffico e del difficoltà del socio pubblico Provincia di Milano a effettuare l’aumento di capitale”.

Approfondiremo questo aspetto. Però almeno speriamo che finalmente la si finisca di scrivere che è un’opera finanziata dai privati.  Probabilmente ai privati, più avanti, magari dopo aver comprato la società a prezzi da saldo, toccherà il compito di incassare i pedaggi.

venerdì 12 luglio 2013

Serravalle: ora il prezzo lo deciderà il mercato


A margine di un incontro sulla città metropolitana, il presidente della Provincia di Milano, Podestà, è tornato sulla vicenda della mancata vendita della Serravalle dichiarando che “non vogliamo svendere ma sarà il mercato a decidere il prezzo”. Una affermazione che non sorprende e che non fa che aumentare ulteriormente il timore di una svendita della Serravalle.

Le possibilità, come riporta Il Sole 24 Radiocor, sono ora due: una nuova perizia che stabilisca una nuova base d’asta per la Serravalle oppure una gara simile a quella svolta per Sea, ossia un’asta al ribasso.

La decisione su come procedere dovrebbe arrivare entro la fine del mese di luglio.
 

Asta deserta Serravalle: squadra che perde non si cambia...

Che il bando per la vendita della Serravalle andasse deserto era stato previsto da molti. Quello che invece sorprende in questa vicenda è che gli stessi venditori (Asam, la società della Provincia di Milano che detiene la maggioranza delle azioni della Serravalle), ossia gli stessi che avevano fissato il prezzo di 4,45€ per azione, dopo la pubblicazione del bando, avevano anticipato che non si sarebbe trovato alcun acquirente a causa del prezzo elevato. Una mossa, vista anche la cifra in ballo (660 milioni di euro), di una leggerezza incomprensibile: avete mai visto un venditore farvi un prezzo e poi dirvi che è troppo alto? Che cosa pensereste? Che vuole davvero vendere?

Come se non bastasse, col bando di vendita già aperto, si era fatta trapelare la possibilità di una cessione disgiunta di parte della Pedemontana (si parlava del 30%), partecipata dalla Serravalle. Il risultato è stato ovviamente quello di creare ulteriore incertezza. Il tutto lasciando però invariato il prezzo di vendita della Serravalle.

A questo si aggiungono inoltre davvero incredibili dichiarazioni sulla non conoscenza dei conti della Serravalle da parte di Asam, suo azionista di maggioranza.

Insomma, tutta una serie di errori che espongono ora la Serravalle ad un ulteriore e concreto rischio di svendita. Errori che, almeno a questo piccolo blog di campagna, paiono davvero troppo grossolani (certo: errori sempre che si volesse davvero cedere la Serravalle a quel prezzo...).

Evidentemente non la pensano così in Provincia, visto che saranno gli stessi vertici di Asam a gestire il nuovo tentativo di vendita della Serravalle.

Ma se i protagonisti di questa vicenda dovessero rispondere in solido dell’eventuale danno erariale per la svendita della Serravalle, si comporterebbero così?

mercoledì 10 luglio 2013

Serravalle: asta deserta

A poche ore dalla chiusura dell’asta per la vendita del’82,4% della Serravalle, l’esito appare scontato. Alle ore 12 del 10 luglio, infatti, a meno di sorprese, dovrebbe essere ufficializzato che anche questa gara è andata deserta.

L’esito negativo di questa asta, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore (Asta deserta per la Milano-Serravalle, 10 luglio 2013, di Sara Monaci), potrebbe avere delle conseguenze negative anche su Pedemontana e Tangenziale Est Esterna, alle prese con croniche difficoltà di finanziamento, in particolare:

- alla Pedemontana “occorrono 5 miliardi, e per ora ha ricevuto solo 300 milioni di equity e 200 milioni circa di prestito ponte, più il finanziamento pubblico da circa 200 milioni da parte di Cal”
- alla Tangenziale Est Esterna “occorrono 2 miliardi. Per ora sono stati versati 220 milioni di capitale ed ha ottenuto un prestito ponte da 120 milioni di euro”. A questo va aggiunto il recente finanziamento pubblico inserito nel cosiddetto “decreto del fare”.
 
Il timore è sempre lo stesso: la svendita (anche a causa di un modo di procedere quanto meno discutibile) di Serravalle e, a cascata, di Pedemontana e Tangenziale Est Esterna.
 
In ogni caso, vedere i cantieri aperti della TEEM e poi leggere di queste importanti difficoltà non può che far sorgere una domanda: questi lavori sono coperti economicamente? Nel febbraio del 2013, il presidente di Serravalle aveva inviato una lettera chiedendo di “non dar seguito a nessun investimento che non abbia adeguata copertura finanziaria”. Questa indicazione è stata seguita? 
 
 

martedì 9 luglio 2013

Assemblea dei Sindaci del Parco Agricolo Sud Milano: nominato il nuovo presidente

L’assemblea dei Sindaci del Parco Agricolo Sud Milano ha nominato il suo nuovo presidente. E’ Andrea Checchi, sindaco di San Donato Milanese.

L’augurio è che il nuovo presidente sappia rilanciare l’attività ed il ruolo di questa assemblea da troppo tempo lasciata ai margini (nonostante le precise indicazioni della normativa, non si riuniva da ben 13 mesi!) e che, diversamente dal suo predecessore, partecipi con continuità alle riunioni del Consiglio direttivo del Parco.

L’assemblea ha anche nominato due nuovi rappresentanti all’interno del Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano: Lidia Rozzoni, sindaco di Pantigliate (sostituisce Claudio Mazzola di Paullo) e Giovanni Cariello, sindaco di Colturano (sostituisce Javier Miera di Noviglio).

Verso Arcagna


giovedì 4 luglio 2013

Ifom: il Cerba perde un pezzo di ricerca?

Nella grande ed incerta lotta immobiliare per aggiudicarsi i vari centri ricerca scientifici, dopo quelle agricole del Cerba e quelle dell’ex area Falck di Sesto per la “Città della Salute”, ora è il turno di quelle dell’ex Alfa di Arese.

Come riporta il Corriere della Sera (Ricerca, Ifom verso il trasloco sull’area ex Alfa di Arese, 4 luglio 2013, di Ravizza e Stella), su quest’area l’immobiliare Euromilano “vuole sviluppare un insediamento commerciale, residenziale e industriale di 270 mila metri quadri”. Oltre a questo, si sarebbe vicini ad un accordo per il trasferimento dell’Ifom (l’Istituto Oncologico Molecolare legato alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro).

Se confermato, questo trasferimento indebolirebbe ulteriormente il lato della ricerca della cosiddetta “Città della Scienza”, visto che l’Ifom “è da sempre considerato uno dei pilastri su cui si regge il progetto Cerba”.

Al momento, conclude l'articolo del Corriere, “sono solo rumors, certo, ma l’idea che l’unione fa la forza – tra i centri di ricerca come tra gli ospedali – sembra sbiadire di giorno in giorno in un moltiplicarsi di interessi” immobiliari.