venerdì 5 dicembre 2014

Attenzione: toccare i confini del Parco porta sfortuna. Molta sfortuna

Il 31 maggio 2011, all’indomani delle elezioni comunali milanesi e del relativo cambio di maggioranza, questo piccolo blog di campagna aveva ricordato ai nuovi amministratori come attaccare i confini del Parco Agricolo Sud Milano portasse molta, ma davvero molta sfortuna. Tutti quelli che ci avevano provato alle successive elezioni avevano perso. Nessuno escluso.

Su queste basi, dando per scontata la sua non rielezione, ci si era allora domandati chi sarebbe stato il prossimo nuovo Presidente della Provincia dopo Podestà. Era infatti ampiamente prevedibile che questa sfortuna avrebbe colpito anche lui. Infatti, pochi mesi prima, con una delibera del 30 settembre 2010, il Consiglio Direttivo del Parco aveva aperto le procedure per la revisione dei confini (questa volta, a differenza di analoghi tentativi precedenti, quella delibera era stata approvata sorprendentemente senza alcun voto contrario). Inesorabilmente quindi la tradizionale cattiva sorte riservata a chi attacca il Parco Sud ha presentato puntuale anche questa volta il suo conto.

Ma questa volta il conto è stato molto più salato del passato, probabilmente perché il numero di episodi di politica “non proprio esemplare” è stato davvero esagerato…il caso Serravalle, la gestione della vicenda Tangenziale Est Esterna e Pedemontana, la gestione ed i risultati delle partecipate, le dimissioni annunciate la mattina e ritirate il pomeriggio, le nomine e le assunzioni di favore eccetera eccetera eccetera sino ad arrivare alla condanna dell’ultimo presidente a due anni e mezzo per la vicenda delle firme false. Un brutto campionario così variegato che ha finito anche per spuntare del tutto le poche armi dialettiche rimaste a quelli che avrebbero voluto difendere in qualche modo il ruolo e alcuni funzioni di un Ente come la Provincia.

Nel frattempo la sfortuna che colpisce chi attacca il Parco Agricolo Sud Milano sembra essersi estesa anche alla Regione Lombardia. Che dire infatti dei tanti assessori regionali lombardi che negli ultimi cinque anni sono finiti per un motivo o per l’altro nelle diverse indagini della Magistratura anche con visite più o meno prolungate alle patrie galere? Cosa hanno in comune? Hanno in comune di essere in gran parte ex assessori regionali all’Ambiente o al Territorio che dall’agosto del 2000, anno di approvazione del Piano del Parco Agricolo Sud Milano, si sono occupati delle sue modifiche o direttamente o indirettamente tramite progetti di legge. Una semplice coincidenza?

Che dire quindi? I “nuovi”(?) vertici della Città metropolitana o chi si occuperà del Parco sono avvisati. Fatelo per voi stessi: se non volete correre il rischio di mettere fine velocemente alla vostra carriera politica, non mettete mano ai confini del Parco!

Non potrebbe quindi essere finalmente l’ora di cominciare a lavorare per valorizzare veramente questo territorio?

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