venerdì 25 ottobre 2013

Serravalle: pronto il terzo bando per la vendita

La Provincia di Milano è pronta a vendere il 52,9% delle azioni della Serravalle. Martedì 29 ottobre, il Consiglio Provinciale sarà chiamato a votare la delibera con cui si dà il via libera al terzo tentativo di vendere la propria partecipazione di maggioranza nella società autostradale.

Come riporta Il Giorno (La Provincia vara il bando per la vendita delle quote della Serravalle, 25 ottobre 2013, di Giambattista Anastasio), nella proposta di delibera presentata ieri, le novità, rispetto ai due precedenti bandi andati deserti, sono che sul mercato verranno proposte solo le quote della Provincia ed il prezzo di partenza: 4€ ad azione (solo dieci giorni fa il presidente della Provincia aveva dichiarato che 4,3€ ad azione erano un prezzo "congruo"...) con possibilità di ribasso (nel caso di offerte al ribasso, il prezzo offerto dovrà essere approvato dal Consiglio provinciale).

Il bando per la vendita sarà pubblicato subito dopo l’approvazione del Consiglio provinciale, con le eventuali modifiche che saranno apportate durante la discussione in aule.

Se dovesse andare a vuoto anche questo terzo tentativo, la proposta di delibera prevede la quotazione in Borsa della Serravalle.

giovedì 24 ottobre 2013

Partono le ricerche di gas ed idrocarburi nell’est milanese


Questa estate si è parlato e scritto molto delle richieste avanzate dalla società statunitense/canadese Mac Oil di effettuare delle ricerche di gas ed idrocarburi nell’est milanese e nel lodigiano. Una richiesta che, visto quello che ha subito il territorio in questi anni e anche a causa della grave mancanza di informazioni, ha creato un clima di grande preoccupazione nei comuni interessati.
 
La nascita del comitato “NoTriv” ha cercato di rimediare all’assenza delle istituzioni che, incomprensibilmente, ancora oggi non hanno ritenuto di dover informare in modo esaustivo i propri cittadini su quello che sta accadendo.

Solo pochi giorni fa, la Regione Lombardia ha giustificato la mancata procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la richiesta della Mac Oil, sostenendo che “la prima fase è esclusa dalla Via, in quanto non prevede impatti significativi sul territorio come da decreto regionale 1.256 del 2012. Gli studi e le valutazioni necessari saranno condotti mediante l’elaborazione delle informazioni oggi reperibili anche presso precedenti operatori minerari; mentre l’indagine geofisica, se necessaria, sarà effettuata con il metodo “vibroseis”, senza movimenti di terra né utilizzo di esplosivi” (Metano, trivellazioni in Martesana? "No, è stata già martoriata", Il Giorno, 21 ottobre 2013, di Chiara Giaquinta).

Il Comune di Comazzo è stato tra i primi a cercare di fare un po' di chiarezza su come si svolgeranno queste ricerche:“La Mac Oil cercherà idrocarburi nell’area della Martesana lungo due linee perpendicolari di 7,5 chilometri che scendono dal melzese verso l’Alto Lodigiano. Comazzo entra per una superficie complessiva di 0,04 chilometri quadrati, cioè quattro ettari. Se questa fase di indagine geologica offrirà l’ipotesi di giacimenti, avremo al massimo uno o due pozzi attivi non a Comazzo, ma nell’intera area considerata". (Via libera alle ricerche di petrolio, Il Cittadino di Lodi, 23 ottobre 2013, di Emanuele Dolcini).

Queste informazioni fanno un po' di chiarezza sulla situazione ma non tranquillizzano affatto. La vicenda è certamente da seguire con attenzione. Intanto l’auspicio è che venga al più presto comunicata in dettaglio la lista dei luoghi interessati da queste esplorazioni. Per chi abita nelle vicinanze può infatti essere ovvio consigliare di realizzare una dettagliata panoramica fotografica sullo stato attuale dei propri edifici. Le leggere onde sismiche utilizzate per queste ricerche sono sì leggere ma sono sempre onde sismiche e, in casi estremi, potrebbero causare delle crepe nei muri. Così le fotografie possono tornare utili in caso di eventuali richieste di risarcimento danni visto che la prova del danno è a carico di chi l'ha subito.

Il caso Paullese e i luoghi comuni del traffico


Per fluidificare il traffico è sufficiente togliere i semafori. Questo il luogo comune che con l’anticipato blocco dell’esperimento sul tratto sandonatese della Paullese è stato smentito sulla pelle dei pendolari. Il caos creatosi nel sud est milanese è stato talmente disastroso, con un effetto domino su tutte le altre strade (Paullese in tilt, stop all’esperimento, Il Giorno, 24 ottobre 2013, di Alessandra Zanardi), che la Provincia di Milano ha dovuto porre fine alla sperimentazione dopo solo tre giorni. Ora verranno riaccesi i semafori, ma il traffico resta e le prospettive sono preoccupanti. Lo si è già scritto: cosa accadrà sulla Paullese, sulla Rivoltana e sulla Cassanese quando saranno investite dal traffico di TEM e BreBeMi?

Ma è un altro il luogo comune che spaventa. Quello che recita che per risolvere i problemi del traffico sia sufficiente costruire nuove strade e nuove autostrade. E se tra un paio di anni si dovesse scoprire che la costruzione di TEM e BreBeMi, invece che migliorare, davvero peggiorerà la situazione dei pendolari? Il dramma è che allora non si potrà tornare indietro.

Non c’è dubbio che il problema del traffico vada risolto. Ma come? Usando i luoghi comuni, con le infelici battutitine come quella della metropolitana su gomma? O il piccolo sfortunato caso dei semafori sulla Paullese è l’occasione per prendere finalmente grandi decisioni serie, di “sistema” che partano dal vero rilancio del trasporto pubblico? Dove è la metropolitana per Paullo prevista esplicitamente nell’accordo di programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna? Dove è un efficiente sistema di trasporto pubblico che tolga auto dalle strade e, al contempo, permetta ai pendolari di viaggiare puntuali e in modo dignitoso?

mercoledì 23 ottobre 2013

Traffico Paullese: e quando ci sarà la TEM?

Annunciato da mesi, il tentativo di fluidificare il traffico eliminando i semafori nel tratto terminale della Paullese, una delle radiali di ingresso a Milano più usate dai pendolari, sembra non funzionare.

Come riportano in modo inequivocabile le cronache de “Il Giorno” (Esperimento flop, la Paullese senza semafori va in tilt, 23 ottobre 2013, di Patrizia Tossi) e del “il Cittadino di Lodi”  (Primo giorno di delirio per la Paullese senza semafori, 23 ottobre 2013, di Emanuele Dolcini), la prima giornata dell’esperimento è stata all’insegna della confusione, degli ingorghi e delle incavolature dei pendolari.

Ma, a parte il caos di questi giorni, a cui probabilmente ha contribuito anche l’effetto novità, quello che preoccupa è la prospettiva.

Cosa succederà quando su Paullese e, soprattutto, Rivoltana e Cassanese si riverserà il nuovo traffico proveniente da BreBeMi e TEM? Milano e le sue strade non sono in grado di ricevere più di un certo flusso orario di auto. Magari in futuro questa capacità potrà essere limata verso l’alto, ma non di molto. Con le nuove autostrade si arriverà forse un po’ più velocemente alle porte di Milano per restarvi imbottigliati più a lungo in ingorghi più grandi, più stressanti e più inquinanti?

domenica 20 ottobre 2013

Cava di Vizzolo: era davvero inevitabile? Una serata di approfondimento

Alla fine di luglio, l’Amministrazione comunale di Vizzolo Predabissi, in cambio di 1,2 milioni di euro, ha approvato la realizzazione sul proprio territorio di una cava di prestito per la realizzazione della TEM.

Alcuni amministratori di quel Comune che hanno votato a favore della cava (ma che negli anni passati si erano dichiarati contrari alla nuova autostrada) si sono giustificati sostenendo che quella era una decisione inevitabile. Era davvero così? Visto quanto accaduto negli stessi giorni a Cassano d’Adda per una analoga cava a supporto della BreBeMi è possibile avanzare qualche dubbio.

In ogni caso, il Movimento 5 Stelle di Sordio organizza una serata di approfondimento per fare il punto sulla situazione della cava e della Tangenziale Est Esterna. L’appuntamento è martedì 22 ottobre, alle ore 2100, presso l’ex bar “il solito posto”, in via I maggio a Sordio. Davvero un peccato che, almeno a leggere la locandina di promozione della serata, tra i relatori non ci siano gli amministratori di Vizzolo Predabissi.

lunedì 14 ottobre 2013

Privatizzazione Serravalle: ma come viene determinato il prezzo di vendita?

In una intervista a Il Giorno (Podestà: autostrade il rilancio passa da Serravalle, 12 ottobre 2013, di Guido Bandera), il presidente della Provincia di Milano sostiene che 4,3€, il prezzo con cui, secondo lui, si intende mettere in vendita la Serravalle, è un prezzo congruo, “conveniente per gli operatori”. Dimentica però di aggiungere che l’asta avrà la possibilità di ribassi, per cui, eventualmente, quello è un solo un prezzo indicativo di partenza.

Un prezzo indicativo che, in modo facilmente prevedibile, non sarà quello incassato. Infatti il presidente della Provincia non può ignorare che, nei giorni scorsi, ASAM, la finanziaria della Provincia di Milano che controlla Serravalle, ha svalutato nuovamente questa partecipazione iscrivendola a bilancio a 4€ ad azione. Quindi si dichiara ai giornali di mettere in vendita azioni ad un prezzo che in sostanza la stessa Provincia, che detiene l’80% del capitale di ASAM, ha già valutato eccessivo?

Davvero, dopo due bandi falliti, anche per gravi errori degli amministratori, si pensa di riuscire a vendere Serravalle ad un prezzo superiore a quello iscritto a bilancio di ASAM pochi giorni fa? Oppure anche queste dichiarazioni sono una semplice mossa per coprirne la prossima svendita ad un prezzo molto inferiore? In ogni caso, sono segnali davvero molto preoccupanti per la privatizzazione della Serravalle.

Riqualificazione Paullese: mancano all’appello i 22 milioni promessi da TEM

I lavori per il raddoppio della Paullese nel tratto tra la Cerca e Paullo sono al momento bloccati.  Questo perché, come riporta il Cittadino di Lodi (Paullese, mancano i soldi per i lavori, 11 ottobre 2013), “i finanziamenti promessi non ci sono (mancano i 22 milioni di euro assicurati da Tem e 6 che dovrebbe versare un soggetto privato, mentre sono garantiti solo 29 milioni di euro che metterà la Regione e il milione della Provincia di Milano)”.

Una situazione che rischia di diventare paradossale visto che proprio su quel tratto di Paullese è previsto l’innesto della Tangenziale Est Esterna, i cui flussi di traffico non possono essere certo assorbiti dall’attuale strada ad una corsia per senso di marcia. Così la TEM, oggi, rischia di immettersi nell’unico tratto non raddoppiato (anche il tratto tra Paullo e Spino, compreso il ponte sull’Adda, non sono finanziati), con conseguenze sulla viabilità facilmente immaginabili.

Una situazione che, visto il caos che provocherebbe, necessariamente si dovrà risolvere, ma che dice molto non solo sul metodo usato. Certo è poi molto strano che una situazione del genere sia stata denunciata dagli amministratori cremonesi e non da quelli milanesi che hanno preferito rimanere in silenzio...

giovedì 10 ottobre 2013

Asam svaluta ancora la Serravalle

Asam, la società della Provincia di Milano che controlla la Serravalle, ha proceduto ad una nuova svalutazione della sua partecipazione di controllo nella Serravalle (ne detiene il 52,9% del capitale). Il valore della partecipazione è stato ridotto infatti a 4 euro ad azione dopo che nel bilancio del 2011 era crollato da 7,24 a 4,76 euro ad azione. Lo riporta Milano Finanza (ASAM svaluta Serravalle a 4 euro, 11 ottobre 2013).

Un nuovo passo verso la svendita della Serravalle da parte della Provincia di Milano dato che i 4€ ad azione sono una cifra inferiore ai 4,45€ richiesti nei due precedenti bandi di vendita andati deserti.

lunedì 7 ottobre 2013

TEM: anche il presidente di Serravalle ignora il Consiglio provinciale?

Dopo il presidente della Provincia di Milano, anche quello della controllata Serravalle sembra non prendere molto sul serio il Consiglio provinciale e le sue deliberazioni.

Secondo quanto scrive Il Giorno (Tem in ritardo e senza copertura, 5 ottobre 2013, di Tiziano Troianello), riportando le dichiarazioni di alcuni consiglieri di opposizione, il presidente di Serravalle, lo scorso 25 settembre, nel corso di una audizione nella Commissione Viabilità e Trasporti della Provincia, oltre a riferire del forte ritardo nella realizzazione della TEM, ha sostenuto che non intende partecipare alla capitalizzazione della Tangenziale Est Esterna per mancanza di risorse.

Se queste dichiarazioni fossero confermate in questi termini sarebbero davvero censurabili. Infatti, ignorerebbero del tutto l’invito del Consiglio provinciale che, il 12 settembre, attraverso una delibera, ha chiesto a tutte le realtà coinvolte (Asam e la stessa Serravalle) di trovare le risorse necessarie per sottoscrivere l’aumento di capitale di TEM. In questo modo, in sostanza, il presidente di Serravalle non prenderebbe in minima considerazione quelle che sono le indicazioni del suo azionista di maggioranza (la Provincia di Milano detiene, attraverso Asam, la maggioranza di Serravalle).

Queste dichiarazioni, insieme a quelle del presidente della Provincia di Milano, fanno ovviamente pensare che la decisione di uscire dalla TEM sia già stata presa da tempo in modo definitivo altrove. In questo caso, si deve continuare a ritenere che l'emendamento votato dal Consiglio provinciale sia  in sostanza un semplice ma vuoto "contentino politico" dato a qualcuno per "aiutarlo" a votare a favore di quella delibera?

domenica 6 ottobre 2013

Regione Lombardia smentisce ipotesi acquisto Serravalle

Nel corso di una conferenza stampa sullo stato dei lavori di TEM, Pedemontana e Brebemi, il presidente della Regione Lombardia, Maroni, ha smentito l’intenzione di acquistare quote della Serravalle. Lo riporta Avvenire (Sì alle grandi opere, no all’acquisto della Serravalle, 5 ottobre 2013, di Davide Re)

L’ipotesi di un interesse della Regione Lombardia per l’acquisto della Serravalle era stata rilanciata ed approfondita da Milano Finanza dopo che, alla fine di luglio, il Giorno, riportando virgolettate le dichiarazioni di membri dello staff del governatore lombardo, aveva rivelato l’interesse per una operazione del genere (Una speranza per Serravalle: Maroni pensa di rilevare le quote, 26 luglio 2013, di Giambattista Anastasio).

Pretattica? Una boutade estiva? Ci si è resi conto delle difficoltà di un acquisto del genere? Solo con l’avvio della vendita della Serravalle da parte della Provincia di Milano se ne potrà sapere di più.

giovedì 3 ottobre 2013

Serravalle: la Regione è ancora interessata all’acquisto?


Questa ipotesi viene oggi rilanciata da Milano Finanza (Ipotesi Regione per Serravalle, 4 ottobre 2013, di Manuel Follis). Secondo quanto riporta l’articolo “c’è chi sta studiando un dossier che potrebbe prevedere il passaggio della Serravalle alla Regione Lombardia”. L’uso del condizionale mostra come, rispetto a luglio, non siano stati fugati i dubbi che circondano una operazione del genere.

Questi riguardano in particolare la effettiva disponibilità di risorse da parte della Regione non solo per acquistare le quote ma anche per sostenere gli onerosi investimenti delle partecipate della Serravalle.

Altro dubbio riguarda la effettiva possibilità da parte della Regione di assumere il controllo di Serravalle. La Regione infatti, attraverso Cal (Concessioni Autostradali Lombarde), è concedente di alcune delle nuove autostrade in costruzione (Pedemontana e TEM). 

Se a fine luglio si scriveva di aspettare settembre per vedere se si trattasse di “semplice boutade estiva o qualcos’altro di più concreto”, oggi non si può che invitare ad aspettare qualche settimana, quando prenderà il via il terzo tentativo di vendere la Serravalle.