mercoledì 25 settembre 2013

Aumento di capitale di TEM. Ignorato l’invito del Consiglio provinciale?

Lo scorso 12 settembre, il Consiglio provinciale ha approvato l’aumento di capitale di TEM spa (Tangenziali esterne di Milano), aumento di capitale resosi necessario per poter sottoscrivere quello di TE spa (Tangenziale Esterna spa).

Le linee guida disegnate dalla delibera di giunta provinciale del 3 settembre erano chiare. In queste si autorizzavano le sue partecipate (Asam e Serravalle) ad approvare, ma non sottoscrivere, l’aumento di capitale di TEM.

Le linee guida, inviate al consiglio provinciale per l’approvazione definitiva, sono state leggermente modificate con l’inserimento di un emendamento che chiede “di procedere ad un approfondimento per verificare l’eventuale possibilità per la Provincia e per le sue controllate [Serravalle ed ASAM] di sottoscrivere, anche solo in parte, l’aumento di capitale in oggetto”. Nulla di vincolante, un semplice invito a cercare risorse prima di rinunciare.

Un semplice invito che tuttavia non sembra essere stato preso in minima considerazione visto che il presidente della Provincia, Podestà, facendo così forse intendere che le decisioni sono già state prese altrove e, soprattutto, ignorando completamente il ruolo del consiglio provinciale, il 17 settembre dichiara al Cittadino di Lodi che “il disimpegno di TEM è per seguire l’Europa”.

In una vicenda come quella della TEM in cui non vengono rispettati impegni fissati dall’accordo di programma (es. il prolungamento delle metropolitane MM2 e MM3 contestualmente alla realizzazione della nuova autostrada) non sorprenderebbe certo che venga dimenticato un invito del consiglio provinciale.

In ogni caso, non ci vorrà molto tempo per conoscere l’esito finale di questa vicenda.

mercoledì 18 settembre 2013

Cerba: verso il deposito dei concordati preventivi di Im.Co e Sinergia?

Secondo quanto riporta Milano Finanza (Imco-Sinergia, ci sono i concordati, 19 settembre 2013, di Manuel Follis e Andrea Montanari), alla fine di settembre dovrebbero essere depositati i due concordati preventivi di Im.Co e di Sinergia, le due società fallite del gruppo Ligresti. Questo passaggio sarebbe stato reso possibile dall’accordo tra le banche creditrici del gruppo Ligresti (esposte per circa 340 milioni) ed Unipol che ha rilevato la compagnia assicurativa Fondiaria-Sai (anch’essa appartenuta alla famiglia Ligresti e creditrice di circa 150 milioni di euro nei confronti di Im.Co e Sinergia).

Nel caso la notizia dovesse essere confermata, “il prossimo deposito dei due concordati in tribunale potrebbe boi sbloccare la partita relativa al progetto Cerba”, il centro di ricerca biomedica previsto sulle aree ex Ligresti all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, centro di ricerca il cui futuro sarà deciso nel gennaio del 2014 dal Consiglio di vigilanza per il Cerba.

martedì 17 settembre 2013

TEM: presidente della Provincia di Milano, ma ci prende in giro?

Sul Cittadino di Lodi del 17 settembre, nell’articolo “Il disimpegno da TEM è per seguire l’Europa” (di Emanuele Dolcini), appare un intervento del presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, per giustificare il sempre maggiore disimpegno della Provincia (e delle sue controllate) dalla Tangenziale Est Esterna di Milano, disimpegno sancito giovedì scorso dal voto del consiglio provinciale. Sono delle giustificazioni discutibili, contraddittorie, difficili da accettare. 

La mancata partecipazione all’aumento di capitale di TEM spa e, di conseguenza, a quello di TE spa, viene attribuito non alla mancanza di fondi della provincia di Milano (e delle sue controllate), ma ad un generico trend europeo. Podestà, infatti, sostiene “Scusi, ma in quale nazione dell’Unione Europea si va verso una presenza pubblica sempre più pesante nelle grandi opere? Casomai abbiamo tutti innestato la marcia indietro”.

Oltre che discutibili, sono affermazioni contradditorie visto che sono pronunciate dalla stessa persona che poco meno di un mese fa ha scritto al Governo italiano una lettera per chiedere più fondi pubblici per un’altra autostrada in costruzione, la Pedemontana (controllata dalla Provincia attraverso la Serravalle), lamentando una discriminazione, dopo che, con il cosiddetto decreto del fare erano stati regalati 330 milioni di euro pubblici a fondo perduto alla Tangenziale Est Esterna di Milano. A che titolo ha scritto allora questa lettera? Nella missiva questo presunto trend europeo è stato citato? O, nelle intenzioni, si vuole limitare la presenza pubblica al semplice regalo di risorse a fondo perduto a dei “privati”?

In un altro passaggio, il presidente della provincia sostiene che “Anche quando si diceva che la Provincia era in maggioranza assoluta in Tangenziali Esterne si commetteva una semplificazione perché è illecito sommare TEM spa a Milano Serravalle. Sono due realtà profondamente differenti. Una è di gestione, l’altra di progetto”. Più che di somme si è sempre scritto di controllo della maggioranza del capitale azionario: la Provincia di Milano controlla Asam che controlla la Serravalle che controlla TEM che controllava TE*. Dovrebbe saperlo molto bene che si scrive di controllo, visto che è lui che ha indicato un suo ex compagno di corrente partitica alla presidenza di TEM il giorno dopo che quest’ultimo era stato licenziato dalla Giunta regionale lombarda ed è lui che ha indicato il suo avvocato di fiducia alla guida di Serravalle, Pedemontana e TEM spa.

Forse è il caso di ricordare che lo scorso 3 settembre, la giunta provinciale, presieduta da Podestà, ha approvato le “linee guida in merito alla proposta di aumento di capitale sociale oggetto dell’Assemblea degli azionisti di Tangenziali Esterne di Milano S.p.A. del 17 settembre 2013”. In questo documento, dopo aver ribadito che il cosiddetto “decreto del fare” “non contempla inspiegabilmente alcun finanziamento per Pedemontana Lombarda”, si indica di non sottoscrivere l’aumento di TEM spa per destinare le poche risorse disponibili a “finanziare prioritariamente la realizzazione della tratta autostradale Pedemontana Lombarda”.

E’ troppo chiedere semplicemente un po’ di coerenza senza magari tirare in ballo l'Europa?

venerdì 13 settembre 2013

Tangenziale Esterna di Milano: la Provincia approva ma non sottoscrive l’aumento di capitale di TEM

Giovedì 12 settembre, il Consiglio provinciale di Milano ha approvato l’aumento di capitale di Tangenziali Esterne di Milano (TEM spa). Ma, molto probabilmente, non lo sottoscriverà. Molto probabilmente perché, nel corso della discussione in aula, tramite emendamenti che condividevano anche queste perplessità, è stata lasciata aperta una possibilità (possibilità davvero remota anche considerando la versione originale della delibera presentata dalla Giunta e quanto emerso dal consiglio di amministrazione di Serravalle di inizio settembre).

Quindi, in base a questa decisione, a meno di novità o rinvii, il prossimo 17 settembre, nel corso dell’assemblea ordinaria di TEM, la Provincia di Milano e le sue controllate Serravalle ed Asam, diranno sì all’aumento di capitale di circa 104 milioni di euro di TEM, ma non tireranno fuori un euro per finanziarlo.

Con questo voto favorevole dell’aula consiliare provinciale prende così il via l’operazione di raccolta di TEM necessaria per sottoscrivere il parallelo aumento di capitale di 254 milioni di euro della sua partecipata Tangenziali Esterne spa (TE spa, di cui TEM detiene oggi il 42,4%). Un passaggio fondamentale, visto che senza l’approvazione della Provincia (che, al momento, controlla di fatto la maggioranza di TEM) non si sarebbe potuta formalmente avviare.

Il mancato finanziamento di TEM da parte di Provincia di Milano e delle sue controllate Serravalle ed Asam non sorprenderebbe affatto visto che era stato già annunciato alla fine di luglio quando, nel corso dell’assemblea ordinaria di TEM, avevano anticipato “l’impossibilità di poter procedere alla sottoscrizione ... in considerazione degli eventi intervenuti successivamente alla sigla dei patti parasociali” (in sostanza, nel febbraio 2013, la mancata sottoscrizione da parte delle banche dell’aumento di capitale di Pedemontana, per non farlo naufragare, ha costretto Serravalle ad un notevole esborso di risorse per coprire la defezione del mondo creditizio. La scelta di Serravalle di “finanziare prioritariamente la realizzazione della tratta autostradale Pedemontana” fa sì che ora non abbia più risorse disponibili per TEM e TE).

Con questo doppio aumento di capitale, la quota detenuta dal pubblico in TEM ed in TE è destinata naturalmente a ridursi in modo ulteriore. Ma per le conferme occorrerà attendere l’assemblea di TEM del prossimo 17 settembre.

In ogni caso, anche questa vicenda fa nascere nuove domande ed altre perplessità su cui si tornerà nei prossimi giorni.

Prestito alla Tangenziale esterna (TE): cominciate le trattative con BEI

Il quotidiano Avvenire (Milano, risorse Bei per la Tangenziale Esterna, 12 settembre 2013, di Davide Re), riporta dell’incontro tra la TE e la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, per iniziare a discutere di un prestito di lungo periodo di circa 600 milioni di euro, da affiancare a quello trattato con la Cassa Depositi e Prestiti, per finanziare la costruzione della Tangenziale Est Esterna di Milano.

martedì 10 settembre 2013

Il Parco Agricolo Sud Milano si candida a riserva della biosfera? Perché intanto...

Nei prossimi giorni sarà depositata al Ministero dell’Ambiente la candidatura per ottenere il riconoscimento di “Riserva della Biosfera” del territorio di tredici 13 comuni del Parco Agricolo Sud Milano (Albairate, Basiglio, Buccinasco, Cesano Boscone, Cisliano, Corsico, Cusago, Gaggiano, Gudo Visconti, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone e Zibido San Giacomo). Sicuramente una notizia positiva ma con diversi aspetti che restano da approfondire se non si vuole correre il rischio che nel tempo si riduca ad essere l’ennesima iniziativa di facciata.

Si era scritto su questa candidatura lo scorso febbraio. Visto che da allora nulla è cambiato, si ripropone quel post.

Le amministrazioni di Albairate, Cisliano, Cusago, Gudo Visconti, Vermezzo e Zelo Surrigone hanno annunciato l’intenzione di avviare la procedura per ottenere dall’Unesco, come il vicino Parco del Ticino, il riconoscimento di Riserva della Biosfera al Parco Agricolo Sud Milano.

Come riporta il Giorno (Parco Sud, patrimonio da tutelare, 18.02.2013, di Francesca Santolini), l’impegno è “quello di conservare ecosistemi naturali e semi-naturali, attivare aree di dimostrazione dello sviluppo sostenibile ed offrire supporto logistico per ricevere visitatori, fornendo educazione ambientale e favorendo scambi di esperienze”.

Obiettivi condivisibili ma che, in attesa del pronunciamento dell’Unesco, si possono cominciare a perseguire da subito, [ben prima dell’eventuale riconoscimento ad area MAB, Man and Biosphere], visto che sono anche tra gli obiettivi del Parco Agricolo Sud Milano.   

Allora, nel documento sottoscritto da queste amministrazioni, perché non aggiungere anche l’impegno ad adoperarsi in tutte le sedi affinché la Provincia di Milano, Ente gestore del Parco Agricolo Sud Milano, si doti al più presto di tutti quegli strumenti necessari per far vivere il parco? Ad esempio, i diversi piani di settore come il sistema dei percorsi, della fruizione, dei navigli e dei canali, della valorizzazione del patrimonio storico e monumentale ecc. Sarebbero ulteriori strumenti formidabili per perseguire gli obiettivi fissati nel loro documento.

Inoltre, visto che alcune di queste amministrazioni nel passato hanno presentato numerose richieste di stralcio di aree dal perimetro per potervi edificare, oltre naturalmente a non richiederne alcuna per loro, perché non si impegnano esplicitamente anche a bloccare la modifica dei confini del Parco ora che la Provincia di Milano ne sta rivedendo il Piano Territoriale di Coordinamento?

Il tutto darebbe maggiore credibilità alla richiesta presentata all’Unesco.

giovedì 5 settembre 2013

Serravalle pronta a vendere la sua quota nella Tangenziale Est Esterna di Milano

Il consiglio di amministrazione della Serravalle, società controllata dalla Provincia di Milano, in quello che sembra un estremo tentativo di raccogliere risorse per la realizzazione della Pedemontana, ha deliberato di chiedere ai soci, nel corso della prossima assemblea prevista alla fine di settembre, l’autorizzazione a vendere alcune partecipazioni azionarie.

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore (Serravalle vende la società per il piano Pedemontana, 5 settembre 2013, di Sara Monaci), tra le varie dismissioni “a quanto pare c’è anche l’intenzione di cedere TEM, di cui Serravalle detiene il 45% uscendo quindi dai lavori della Tangenziale”. Un altro regalo ai privati?

In ogni caso, se il finanziamento della Tangenziale Est Esterna di Milano sembra essere ancora molto incerto, quello della Pedemontana pare addirittura quasi disperato.

mercoledì 4 settembre 2013

In Lombardia si muore di smog: intanto si regalano 330 milioni alla TEM mentre i biglietti dei mezzi pubblici aumentano.

Quindici persone ogni diecimila abitanti deceduti prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria nella pianura padana: in Lombardia, secondo una stima riportata da Repubblica (Regione, il piano aria ancora nel cassetto, 4 settembre 2013, di Matteo Pucciarelli), muoiono precocemente quindi circa 15000 persone per lo smog. Un intollerabile disastro umano ed ambientale.

A fronte di questi dati impressionanti, Bruxelles potrebbe ora affibbiare all’Italia una multa da 800 milioni di euro nel caso dovessero continuare a mancare soluzioni per rendere l’aria più respirabile e, soprattutto, per salvare vite umane.

E il governo cosa fa? Dato che “i problemi [dell’inquinamento dell’aria] in Lombardia sono soprattutto legati al traffico” e al pm10 che genera, regala 330 milioni a fondo perduto ad una società “privata” per costruire una nuova autostrada che, insieme alla BreBeMi, aumenterà il numero di veicoli in ingresso a Milano. Intanto, proprio per la mancanza di fondi dallo Stato, il Comune di Milano aumenta di nuovo il prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici (a settembre gli abbonamenti, in un prossimo futuro quelli ordinari) incentivando così di fatto l’uso dell’auto e la produzione di altro inquinamento.

[il post è stato aggiornato il 7 settembre]

domenica 1 settembre 2013

Tangenziale est esterna di Milano: pensano di finanziarla così?

I cantieri aperti lungo tutti i trentadue chilometri della nuova autostrada da Cerro al Lambro ad Agrate, almeno in teoria, dovrebbero suggerire che la situazione finanziaria della TEM sia, se non definita, almeno “quasi definita”, magari con solo qualche dettaglio da sistemare. Aprire infatti cantieri per chilometri e chilometri senza una adeguata e certa copertura finanziaria sarebbe da considerare un azzardo troppo grande, grave e pericoloso:  in questo caso, sarebbe davvero difficile pensare a delle giustificazioni che possano cercare di spiegare una condotta quantomeno sconsiderata e al di fuori di ogni sana logica di buona gestione aziendale (almeno di quelle aziende davvero private, quelle ad esempio dove il presidente o l’amministratore delegato non viene indicato dal presidente della Provincia...). Se così fosse, magari un po’ maliziosamente, si potrebbe allora supporre che il tutto possa essere finalizzato ad avere un’arma in più per “costringere” lo Stato, in caso di nuove difficoltà economiche, a correre ancora una volta in aiuto della TEM. Perché, ovviamente, lo Stato non potrebbe davvero permettersi di lasciare la campagna milanese devastata da decine di chilometri di cantieri abbandonati. Se è difficile pensare che sia veramente in atto una gestione così assurda e pericolosa, tuttavia, visto il recente passato, non ci si sente neanche di escludere a priori che l’opera non sia ancora del tutto coperta con finanziamenti certi. Non dimentichiamoci infatti che solo lo scorso febbraio, l’allora socio di maggioranza di TE, la Serravalle, aveva invitato le sue partecipate a sostenere esclusivamente le spese davvero coperte. Ed il recente regalo di 330 milioni a fondo perduto concesso dal Governo alla tangenziale est esterna per far fronte alle sue gravi difficoltà finanziarie evidenzia ancora una volta una fin troppo particolare sensibilità nei confronti di questa infrastruttura, sensibilità che, probabilmente, non tarderebbe a materializzarsi ancora una volta nel caso di eventuali nuovi problemi. Supposizioni?

In ogni caso, come dicono di voler finanziare la nuova tangenziale est esterna?

L’ultimo a provare a fornire un quadro, quantificando anche le diverse voci di finanziamento della TEM, è stata Repubblica (Cantiere Tem, via al piano anti-ritardi, 13 agosto 2013, di Ilaria Carra). Questo, in sintesi, è quello che emerge dall’articolo:
Capitale Proprio: 580 milioni (è in corso un aumento di capitale che dovrebbe portare il capitale dagli attuali 220 milioni a 465. Ad ottobre ne dovrebbe seguire un altro per arrivare ai 580 milioni previsti)
Contributo pubblico: 330 milioni a fondo perduto concessi con il cosiddetto “decreto del fare” (a questi sarebbero poi da sommare quelli derivanti da aiuti “indiretti” come recentemente illustrato dal presidente di Serravalle per la Pedemontana).
Debito di lungo periodo: 700 milioni (Cassa Depositi e Prestiti; BEI, Banca Europea d’Investimento, quest’ultima dal 2014)
Debito di breve periodo: 120 milioni di prestito ponte a cui aggiungerne altri 300 (pool di banche commerciali)

Sono cifre che, nella parte relativa ai prestiti, divergono abbondantemente da quelle riportate da un analogo tentativo compiuto da Il Sole 24 Ore solo qualche settimana prima. Dando per scontato che entrambi i quotidiani abbiano ottime fonti, queste divergenze danno l’idea di come la situazione finanziaria della nuova autostrada sia ancora oggi quantomeno incerta e che i dati forniti ai giornalisti siano delle ipotesi di lavoro. Ancora da verificare. Ma con i cantieri aperti.

Certo, i 330 milioni di euro a fondo perduto hanno ovviamente modificato la situazione. Non solo direttamente nelle casse di TE. Un regalo ingiustificato di questo tipo, pagato dalla collettività, può magari essere anche letto come un costosissimo segnale inviato dal settore pubblico alle banche commerciali sull’intenzione dello Stato di garantire i prestiti concessi alla TEM. Con questi 330 milioni di euro potrebbe essere stato poi mandato anche un altro chiarissimo segnale alle due grandi banche pubbliche chiamate a finanziare il progetto nel lungo periodo. Cassa Depositi e Prestiti e BEI non sono infatti banche “pure” visto che possono anche derogare dalle più stringenti logiche di affidamento del mercato creditizio e compiere scelte più “politiche”.

Ma queste sono supposizioni di un piccolo blog (a cui, tra l’altro, sembra che la quota di BEI e CDP possa essere superiore ai 700 milioni riportati da Repubblica, con una parallela minore esposizione delle banche commerciali).

In ogni caso il quadro finanziario della TE si comincerà a delineare a settembre, alla scadenza dell’aumento di capitale di TE spa. Se ne riparlerà.