giovedì 28 febbraio 2013

Nuove autostrade lombarde sempre nel caos

Le elezioni regionali hanno segnato la spaccatura della corrente politica di riferimento del presidente della Provincia di Milano, Podestà. In un clima che sembra preannunciare una prossima resa dei conti, sono al momento poco prevedibili quelle che potranno essere le conseguenze di questa rottura per TEM spa e TE spa (controllate dalla Provincia). Infatti, il ruolo degli amministratori di queste società indicati dalla Provincia (almeno quello di coloro che hanno abbandonato la corrente politica di Podestà) potrebbe essere presto messo in discussione, con conseguenze incerte sugli equilibri, sulle alleanze e sui già burrascosi rapporti tra i diversi soci.

In attesa di vederne gli sviluppi, si susseguono intanto le notizie che evidenziano un caos sempre maggiore all’interno delle società del gruppo Serravalle. Le ultime in ordine di tempo sono:
- Il presidente di Serravalle, dopo la richiesta del gruppo Gavio, si è rifiutato di convocare un cda per discutere della Pedemontana e in particolare della vicenda dell’atto aggiuntivo firmato con la società austriaca Strabag (Il cda di Serravalle ignora Gavio, Milano Finanza, 21.02.2013, di Manuel Follis).
- Il rappresentante di Banca Intesa nel cda di Pedemontana (controllata da Serravalle) è in procinto di dimettersi “perché in contrasto con il management” (ossia l’ad di Pedemontana che è poi lo stesso presidente di Serravalle...) (Pedelombarda verso il rinvio, Il Sole 24 Ore, 27.02.2013, di Sara Monaci). Banca Intesa, nel duplice ruolo di azionista e di finanziatore, è uno degli istituti di credito più esposti nei confronti delle infrastrutture lombarde in costruzione. 

Del resto, se Asam, azionista di maggioranza di Serravalle, afferma di non conoscere i conti della Serravalle, la situazione non può che essere davvero molto confusa.

martedì 26 febbraio 2013

Passate le elezioni, passano anche le promesse?

Le elezioni regionali lombarde si sono appena concluse. In attesa che le più recenti promesse elettorali vengano metabolizzate e si traducano (forse) in azioni, questo piccolo blog si permette di ricordare vecchie prese di posizione che aspettano da tanto tempo di concretizzarsi.

Nel dicembre 2011, in una conferenza stampa, esponenti dello stesso partito del neo eletto presidente della Regione Lombardia avevano preso una posizione precisa nei confronti della Tangenziale Est Esterna: “Società senza soldi, va cancellata”. 

Le risorse, come noto, mancano ancora oggi. Che fine ha fatto allora questa presa di posizione? La pensano ancora così? Ora quindi si impegneranno a cancellare la nuova autostrada? L’hanno dimenticato? O forse hanno cambiato idea?

Vedremo.

giovedì 21 febbraio 2013

Se Asam non conosce i conti di Serravalle...

Si è riunito il CdA della Serravalle. A parte i soliti litigi tra i diversi soci (allo studio possibili richieste di risarcimento danni per la vicenda della lettera del presidente di Serravalle alla Tangenziale Esterna e il caso Pedemontana), quello che emerge è un’altra spaccatura. E questa volta è tra società che fanno capo direttamente alla Provincia di Milano e sono guidate da persone che sembrano godere della piena fiducia del presidente della Provincia di Milano, Podestà (se infatti l’ad di ASAM è un consigliere provinciale politicamente vicino Podestà, il presidente della Serravalle è stato indicato solo venti giorni fa dalla stessa Provincia nel cda di Tangenziale Esterna SpA).
 
Così ieri Asam, la società della Provincia di Milano che controlla la Serravalle, ha fatto sapere di non essere a conoscenza delle condizioni economico-patrimoniali della Serravalle.

Come riporta Milano Finanza (Il cda di Serravalle ignora Gavio, 21.02.2013, di Manuel Follis) “il dg di Asam ha anche manifestato perplessità per il comportamento della controllata Serravalle, che pur a fronte di ripetute richieste non avrebbe ancora reso disponibili le informazioni sullo stato economico e patrimoniale della Serravalle”.
 
Se non li conosce l’azionista di maggioranza, resta un mistero come possano essere messi a disposizione dei soggetti interessati all’acquisto della Serravalle. E’ inoltre inevitabile chiedersi se in questi conti ci sia qualche sostanziosa novità rispetto ai dati che la stessa Serravalle aveva messo a disposizione degli ipotetici acquirenti solo quattro mesi fa nel precedente fallito tentativo di vendita.

In ogni caso, il fatto che Asam ignori (o almeno così affermi pubblicamente) lo stato di salute di Serravalle aumenta ancora di più le preoccupazioni e le perplessità sui modi ed i rischi della privatizzazione da un miliardo di euro (azioni più investimenti) della Serravalle.
 
Ad aumentare la confusione anche il non trascurabile fatto che chi fosse interessato all’acquisto della Serravalle, oggi, non sa che cosa acquisterebbe. Infatti, un mese dopo la pubblicazione del bando di vendita, la Provincia di Milano sta ancora studiando la possibilità di cedere separatamente quote della Pedemontana (posseduta al 68% dalla Serravalle), quote che però dovrebbero essere già incluse nel prezzo di cessione della Serravalle fissato nel bando.

mercoledì 20 febbraio 2013

Parco Agricolo Sud Milano patrimonio Unesco da tutelare? Intanto, da subito...

Le amministrazioni di Albairate, Cisliano, Cusago, Gudo Visconti, Vermezzo e Zelo Surrigone hanno annunciato l’intenzione di avviare la procedura per ottenere dall’Unesco, come il vicino Parco del Ticino, il riconoscimento di Riserva della Biosfera al Parco Agricolo Sud Milano.
 
Come riporta il Giorno (Parco Sud, patrimonio da tutelare, 18.02.2013, di Francesca Santolini), l’impegno è “quello di conservare ecosistemi naturali e semi-naturali, attivare aree di dimostrazione dello sviluppo sostenibile ed offrire supporto logistico per ricevere visitatori, fornendo educazione ambientale e favorendo scambi di esperienze”.
 
Obiettivi condivisibili ma che, in attesa del pronunciamento dell’Unesco, si possono cominciare a perseguire da subito visto che sono anche tra gli obiettivi del Parco Agricolo Sud Milano.   
 
Allora, nel documento sottoscritto da queste amministrazioni, perché non aggiungere anche l’impegno ad adoperarsi in tutte le sedi affinché la Provincia di Milano, Ente gestore del Parco Agricolo Sud Milano, si doti al più presto di tutti quegli strumenti necessari per far vivere il parco? Ad esempio, i diversi piani di settore come il sistema dei percorsi, della fruizione, dei navigli e dei canali, della valorizzazione del patrimonio storico e monumentale ecc. Sarebbero ulteriori strumenti formidabili per perseguire gli obiettivi fissati nel loro documento.
 
Inoltre, visto che alcune di queste amministrazioni nel passato hanno presentato numerose richieste di stralcio di aree dal perimetro per potervi edificare, oltre naturalmente a non richiederne alcuno per loro, perché non si impegnano esplicitamente anche a bloccare la modifica dei confini del Parco ora che la Provincia di Milano ne sta rivedendo il Piano Territoriale di Coordinamento?
 
Il tutto darebbe maggiore credibilità alla richiesta presentata all’Unesco.

martedì 19 febbraio 2013

TEM. Cava di Gorgonzola: i Sindaci chiedono di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato.

In attesa della sentenza definitiva del Consiglio di Stato, sentenza attesa nelle prossime settimane, i sindaci di Melzo e Gorgonzola, nel corso di una conferenza stampa, hanno chiesto a Tangenziale Esterna (TE) e Cal di rispettare le promesse.

Come riporta Il Giorno (Cava di prestito: i sindaci chiedono di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato, 19.02.2013, di Monica Autunno) i sindaci hanno chiesto alle due società pubbliche di ritirare “immediatamente il ricorso in Consiglio di Stato”, accettare la sentenza del TAR e, soprattutto, rispettare il “semiformalizzato” accordo con TE per la cancellazione del progetto.

Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del TAR che bloccava la cava di prestito di Gorgonzola a servizio della Tangenziale Est Esterna. Ora, se il ricorso non verrà ritirato, toccherà allo stesso Consiglio di Stato pronunciarsi se questa cava si può realizzare o no.

domenica 17 febbraio 2013

Dissidi all’interno della corrente politica del presidente della Provincia: ripercussioni per la TEM?

Dei difficili rapporti che intercorrono tra le diverse componenti (politica, banche, imprese costruttrici) della TEM ne abbiamo già scritto. Ora, a pochi giorni dalle elezioni, a complicare ulteriormente il quadro, emergono anche spaccature all’interno della corrente del PdL che fa capo al presidente della Provincia di Milano, Podestà.

Che la forza politica del presidente della Provincia all’interno del suo partito non sia tra le più solide è segnalato da diversi episodi, soprattutto dalla doppia bocciatura della sua autocandidatura prima alle elezioni nazionali e poi a quelle regionali. Di conseguenza è naturale che qualcuno a lui vicino cerchi di svincolarsi. Così quando Podestà ha convocato una riunione della sua corrente per fare il punto della situazione, ecco che le sorprese non sono mancate. Secondo quanto riporta il Giorno (Provincia alta tensione, 16.02.2013, di Giambattista Anastasio e Massimiliano Mingoia) “la spaccatura della corrente pidiellina guidata dal numero uno di Palazzo Isimbardi è avvenuta lo scorso 17 gennaio, quando Altitonante [assessore provinciale] e Maullu [presidente Tem e amministratore delegato TE] non si sono presentati alla riunione convocata da Podestà sul nodo regionali. Risultato: corrente in frantumi e rapporti tesi tra gli ex sodali”. Prima risposta il ritiro di una delega al suo assessore.

A questo blog non interessa minimamente quanto sta accadendo a questa o a quella corrente di questo o quel partito. Interessano le conseguenze sulla TEM. E questa corrente partitica è fortemente legata alle vicende della nuova autostrada. Basta ricordare la vicenda di Maullu, non certo un esperto di infrastrutture, che, il giorno successivo alla sua “estromissione forzata” dalla Giunta regionale, fu nominato da Podestà alla presidenza di TEM.

Così, alla luce di questi fatti, potrebbe avere una spiegazione quanto accaduto nei giorni scorsi, a partire dall’improvvisa sostituzione di due consiglieri nel CdA di TE. In particolare, l’indicazione nel CdA di TE da parte della Provincia di Agnoloni, presidente di Serravalle, può essere interpretata come un tentativo da parte del presidente della Provincia di mantenere il controllo sulla società? Allo stesso modo, la lettera dello stesso presidente di Serravalle in cui dava direttive a Tangenziale Esterna sugli investimenti da effettuare, può essere letta come un esplicito avvertimento a “non fare scherzi”, segno evidente di una fiducia che non c’è più? Ci sarà una “resa dei conti” in questa corrente politica?

Queste lotte nelle partecipate non sono certo una novità. Il problema è che in questo caso è in atto una privatizzazione di Serravalle che, tra acquisto di azioni ed investimenti, supera il miliardo di euro. E chi rischia di perderci è solo ed esclusivamente il pubblico.

Ma questa è solo una interpretazione di questo piccolo blog. Sbagliata?

giovedì 14 febbraio 2013

TEM: se i soci pensano a farsi causa tra loro...

Nel giorno in cui le banche hanno dato il via libera al prestito ponte di 120 milioni di euro a Tangenziale Esterna (TE), emerge una notizia che la dice lunga su quale sia lo stato dei rapporti tra i diversi soci.
 
La nomina del presidente della Serravalle, Agnoloni, nel cda di Tangenziale Esterna (TE) è stata infatti sospesa. Secondo quanto riporta Milano Finanza (Tangenziale Esterna, ok al prestito ponte, 14.02.2013, di Manuel Follis), i consiglieri di TEM (principale azionista di TE) hanno dato mandato ad un legale di verificare se una recente lettera di Agnoloni (in cui, nel ruolo di presidente di Serravalle, “dava direttive a Tangenziale Esterna sugli investimenti da effettuare”) abbia prodotto danni alla società. Nel caso in cui venissero riscontrati gli estremi, non è da escludere una possibile richiesta per danni.

Quindi, alla fine, la TEM potrebbe ritrovarsi a denunciare e a richiedere i danni al presidente della Serravalle (maggiore azionista della stessa TEM) nonché persona indicata dalla Provincia di Milano (Ente che, attraverso ASAM e Serravalle, detiene la maggioranza assoluta di TEM) nel CdA di TE.
 
E’ forse in atto una “ribellione” dei soci di minoranza contro la Provincia di Milano?

TEM. Cava di Gorgonzola: fine della storia? Macché...

Se solo ieri mattina veniva annunciata la fine della vicenda della cava di Gorgonzola, oggi registriamo una notizia di segno decisamente contrario. La promessa di TE di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato non è stata mantenuta e ieri è arrivata la sentenza: il Consiglio di Stato ha accettato i ricorsi in appello di TE e di CAL e sospende la sentenza del TAR che cancellava il progetto della nuova cava.

Amare le parole del sindaco di Melzo (Contrordine, via libera alla cava Tem, il Giorno, 14.02.2013, di Monica Autunno) “Mi limito a constatare i fatti: a parole si garantisce lo stop al progetto, ma i ricorsi pendenti, come si vede, non sono mai stati ritirati e fanno la loro strada. Ai posteri i commenti, io non posso fare a meno di domandarmi il perché”.

Nei giorni scorsi, infatti, la TE ha scritto una lettera alla Provincia di Milano nella quale si impegna a cancellare il progetto della cava. Non rispettare quanto promesso, ovviamente, visto quanto accaduto con gli impegni sottoscritti (e sempre disattesi) nell’Accordo di Programma per il prolungamento delle metropolitane, non sarebbe certo una novità nella lunga vicenda della Tangenziale Est Esterna.
 
Una curiosità. Ma il nuovo amministratore di TE che dice? Non è lui che aveva trovato nella sentenza del TAR la motivazione per licenziare e prendere il posto del suo predecessore? Oggi invece apprendiamo che ha sostenuto il ricorso al Consiglio di Stato della sua società per realizzare quella cava? Non resta che attendere le prossime novità.

mercoledì 13 febbraio 2013

Gabriele Basilico e il Parco Agricolo Sud Milano

E’ mancato il grande fotografo italiano Gabriele Basilico. Altri, ben più titolati, sono naturalmente più indicati per raccontare l’opera di questo maestro del bianco e nero. Questo piccolo blog lo ricorda con semplicità, con una delle sue foto raccolte nel libro “Parco Agricolo Sud Milano” con cui, nel 1999, descrisse questo territorio.
 
Parco Agricolo Sud Milano
Fotografie di Gabriele Basilico e Gianni Berengo Gardin
Ed.Parco Agricolo Sud Milano - Prometheus - Provincia di Milano
1999

martedì 12 febbraio 2013

TEM. Cava di Gorgonzola: fine della storia

Con una lettera inviata nei giorni scorsi alla Provincia di Milano, la Tangenziale Esterna S.p.A. (TE) ha annunciato l’intenzione di rinunciare alla cava di prestito di Gorgonzola.

Come riporta Il Giorno (Tramontato l’incubo trivella, 13.02.2013, di Monica Autunno), “in zona [ampliata NdR] rimarrà solo quella di Pozzuolo Martesana”. Il prossimo passo sarà quello di formalizzare rapidamente questi propositi, soprattutto per quanto riguarda il ritiro del ricorso al Consiglio di Stato, con le altre realtà coinvolte.

L’impegno della TE a rivedere il suo piano delle cave di prestito porterà qualche sorpresa da qualche altra parte, magari dopo le elezioni? La lettera inviata alla Provincia di Milano sembra al momento escluderlo.

Tangenziale Est Esterna: servono davvero più società?

 
Seguendo la vicenda della Tangenziale Est Esterna può capitare di fare confusione tra le diverse società coinvolte. Appartenenti alla galassia delle partecipate della Serravalle [quadro di sintesi delle sue partecipazioni azionarie], TEM SpA e TE SpA stanno ad indicare rispettivamente la Tangenziali Esterne di Milano SpA (il cui obiettivo è la realizzazione del secondo anello delle tangenziali milanesi) e la Tangenziale Esterna SpA (il cui obiettivo è la materiale costruzione della nuova autostrada tra Agrate e Melegnano).

Ma servono davvero due distinte società? O si tratta invece di un inutile caso di duplicazione di funzioni, consigli di amministrazione, costi e stipendi? Questo in società, tra l’altro, con enormi problemi di finanziamento. Il fatto poi che il presidente di TEM spa possa essere anche amministratore delegato di TE spa non è certo una prova a sostegno della necessità dell’esistenza di due società.

domenica 10 febbraio 2013

Prolungamento metropolitane. Cosa prevede l’accordo di programma della Tangenziale Est Esterna?

Visto il mancato rispetto degli impegni sul prolungamento delle linee metropolitane unite alla grulla leggerezza di certe dichiarazioni (come quella della “metropolitana su gomma” usata per inaugurare cinque autobus) si ripubblicano alcuni passaggi dell’Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna (qui il testo completo). L’Accordo è stato sottoscritto da Ministero delle Infrastrutture, Regione Lombardia, Assessorato infrastrutture Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Lodi, Cal S.p.A., ANAS S.p.A. e dai Comuni di Melzo, Paullo, Cassano d’Adda, Agrate Brianza e Casalmaiocco in rappresentanza delle Amministrazioni interessate dall’autostrada. Qualcuno di questi Enti almeno si potrebbe impegnare davvero per farlo rispettare? Tutto e non solo nelle parti che interessano la TEM.

Forse, dopo la lettera a TE in cui le si chiede di effettuare solo investimenti che siano coperti finanziariamente, sarebbe il caso di rimandare a tutti anche il testo di questo ampiamente disatteso Accordo di Programma. Quantomeno per tentare di evitare altre inutili ed offensive prese per in giro.

Il lettore potrà agevolmente rispondere da solo alla domanda su quante di queste opere siano state poi effettivamente avviate “in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale Est Esterna di Milano”. L’Accordo di Programma è stato firmato il 5 novembre 2007, 62 mesi fa. Delle opere previste per il rilancio del trasporto pubblico non c’è traccia. Sono credibili queste persone?

Cosa dispone l’Accordo di programma in tema di rilancio del trasporto pubblico su ferro?

Articolo 9  (Interventi sulla rete ferroviaria e metropolitana)

Sono considerati “Interventi sulla rete ferroviaria e metropolitana” quelle opere atte a rispondere, in modo integrato e sostenibile, alla domanda di mobilità insistente o passante sul comparto es milanese e nord lodigiano. Detti interventi, riportati nell’allegato 4 “Sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano. Interventi e impegni prioritari per il suo potenziamento”, sono:
- Prolungamento della linea metropolitana 3 da San Donato Milanese a Paullo/Zelo Buon Persico (scheda 17);
- Prolungamento della linea metropolitana 2 da Cologno a Vimercate (scheda 18);
- Riqualificazioni delle stazioni della metropolitana 2 da Gobba a Gessate (scheda 19);
- Nuova stazione ferroviaria suburbana di San Giuliano Milanese – Tolstoj (scheda 20);
- Nuova stazione ferroviaria suburbana di Lodi Università – Polo tecnologico (scheda 21)

Le parti si impegnano ad arrivare alla sottoscrizione di uno specifico accordo che veda il coinvolgimento anche del Comune di Milano e di RFI S.p.A. per condividere lo sviluppo infrastrutturale su ferro dell’ambito del comparto dell’est milanese e del nord lodigiano entro 6 mesi dalla sottoscrizione del presente Accordo. Attraverso detto Accordo saranno precisate le modalità e i tempi, nonché gli impegni finanziari dei diversi soggetti interessati per la realizzazione delle opere sopra elencate, con particolare riferimento al prolungamento della linea M2 a Vimercate. Sono riconfermati gli impegni già assunti con i Protocolli di Intesa stipulati in data 31 luglio 2007 e 5 novembre 2007 (allegato 7) da Ministero delle Infrastrutture, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano.

Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al servizio ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione di ultimazione della Tangenziale Est Esterna.

giovedì 7 febbraio 2013

Tangenziale Esterna: ora solo investimenti coperti finanziariamente. E prima?

Visto il percorso sin qui seguito nella realizzazione della tangenziale est esterna, si registra che alla società Tangenziale Esterna è stato chiesto di effettuare solo quegli investimenti che abbiano una adeguata copertura finanziaria.
 
Come riporta Milano Finanza (Tangenziale Esterna, scontro in cda, 07.02.2013, di Manuel Follis), nella vicenda dello scontro in atto tra le diverse componenti societarie della galassia Serravalle, emerge una lettera inviata da Agnoloni (presidente di Serravalle) ai vertici della Tangenziale Esterna in cui scrive che, visto che “Intesa Sanpaolo non ha sottoscritto l’aumento di capitale di Tem e mi ha comunicato di non avere intenzione di sottoscrivere l’aumento di capitale di Pedemontana”, “tale atteggiamento si ripercuoterà sui finanziamenti programmati” ed invita quindi i vertici di TE a “non dare seguito a nessun investimento che non abbia adeguata copertura finanziaria e a predisporre un piano economico finanziario che tenga conto delle risorse attuali e della necessità di completare in tempi utili l’arco TEM”.
 
Questo conferma che sino ad oggi gli investimenti potevano essere compiuti sulla base della speranza che poi sarebbe arrivato qualcuno a metterci una toppa?

TEM: scontro nel cda di TE

Continuano le lotte all’interno della privatizzanda Serravalle e delle sue partecipate. Politica, banche e costruttori, anche con mosse pare fatte solo per irritare gli altri soci, sembrano sempre più vicini a far emergere in modo palese lo scontro da tempo in atto nei vari consigli di amministrazione. Un po’ come in quei matrimoni di convenienza quando alla fine manca proprio la convenienza... Ora è il turno di Tangenziale Esterna (TE), braccio operativo di TEM per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna.
 
Come riporta Milano Finanza (Tangenziale Esterna, scontro in cda, 07.02.2013, di Manuel Follis), lo scorso 1° febbraio, senza motivazioni, si sono improvvisamente dimessi i due consiglieri nominati dalla Provincia di Milano. In loro sostituzione, la Provincia ha indicato Franco Varini e Marzio Agnoloni. Quest’ultima indicazione, secondo quanto riporta l’articolo, ha irritato diversi soci. La nomina è infatti vista quasi come una sorta di provocazione visto che Agnoloni (che è anche presidente della Serravalle e amministratore delegato di Pedemontana) è da tempo ai ferri corti con altri azionisti che partecipano alla realizzazione delle nuove autostrade.

Le due nomine dovranno ora essere ratificate dal cda di TE dove potrebbero esserci delle sorprese.

mercoledì 6 febbraio 2013

La Milano romana


Nei prossimi mesi sarà nuovamente attivo il canale YouTube collegato a questo blog. Uno dei primi video sarà dedicato alla Milano romana. Suddiviso in due parti, la prima mostrerà una panoramica di cosa resta della presenza romana in città, mentre la seconda si concentrerà su quelle che sono le testimonianze ancora visibili nella campagna milanese: strade, nomi, luoghi, organizzazione del territorio.
 
La ricchezza di Milano, originata in gran parte dalla sua feconda agricoltura e dal geniale governo delle acque, nasce molto lontano. Oggi purtroppo questi terreni, ancora tra i più fertili d’Europa, vengono spesso considerati “vuoti”, da riempiere. 

lunedì 4 febbraio 2013

TEM: la cava di Gorgonzola verso la cancellazione

Dopo la sentenza del TAR che l’ha bocciata, sembra che il destino della cava di prestito di Gorgonzola sia segnato.

In questi giorni, al fine di risolvere definitivamente la questione, secondo quanto riporta Il Giorno (Una croce sulla cava delle polemiche, 02.02.2013, di Monica Autunno), si sono tenute alcuni riunioni tra Tangenziale Esterna (TE), Provincia di Milano, Comuni di Melzo, Pozzuolo e Gorgonzola. Nell’ultima, la TE avrebbe posto alcune condizioni per ritirare il ricorso al Consiglio di Stato. La principale sarebbe quella di poter estrarre un maggior quantitativo di materiale dalla cava di Pozzuolo Martesana (ed eventualmente, a “condizioni economiche vantaggiose”, da quella di Bisentrate).

Intanto, in attesa di novità sulla chiusura della vicenda della cava di Gorgonzola, una domanda: ma non è un po’ strano che chi ha perso il ricorso al TAR ponga ora delle condizioni di un certo peso per non andare al Consiglio di Stato? Tra l’altro, una di queste condizioni consiste nella richiesta di poter estrarre maggior quantità di materiali da una cava, quella di Pozzuolo, che, seppur già attivata, lo stesso TAR ha bocciato.