domenica 4 settembre 2011

Con la Tangenziale Est Esterna di Milano a rischio duecento realtà rurali

Con una lettera al Sole 24 Ore del 31 agosto 2011, Carlo Franciosi, Presidente della Coldiretti Milano-Pavia, segnala il “fortissimo impatto” che la Tangenziale Est Esterna avrà sul territorio, con “ campi tagliati in due e problemi per la gestione delle colture e la sopravvivenza delle stesse aziende agricole”. Per le circa duecento aziende agricole “il giusto indennizzo non potrà mai compensare tutti i problemi che si troveranno ad affrontare”.

Col progetto definitivo approvato, Franciosi rispolvera l’originaria proposta redatta da Polinomia ed avanzata a suo tempo dall’Associazione dei Sindaci (e sostenuta dal Coordinamento Interprovinciale per una Mobilità Sostenibile) di non realizzare la Teem, ma di intervenire localmente, andando a riqualificare l’esistente, agendo così là dove realmente esistono i problemi del traffico. La proposta originaria prevedeva anche un passaggio preliminare, non riportato in questa lettera, ossia il deciso rilancio del trasporto pubblico.

L’approccio adottato dalla Associazione dei Sindaci consisteva infatti nel partire dal trasporto pubblico. Una volta reso finalmente sicuro (e puntuale) il trasporto pubblico ed eliminati i colli di bottiglia delle strade esistenti che bloccano quotidianamente il flusso del traffico, solo allora si sarebbe dovuto valutare la reale necessità di una nuova autostrada. Ma la Provincia di Milano (con le Giunte Colli, Penati e Podestà) ha deciso di percorrere il percorso inverso, partendo dall’autostrada che, flussi di traffico alla mano, non risolverà i problemi del traffico locale. Anzi in alcuni casi li aggraverà (si veda Cassanese e Rivoltana). Ed il rilancio del trasporto pubblico è rimasto solo nelle vuote dichiarazioni di intenti.

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