domenica 17 febbraio 2013

Dissidi all’interno della corrente politica del presidente della Provincia: ripercussioni per la TEM?

Dei difficili rapporti che intercorrono tra le diverse componenti (politica, banche, imprese costruttrici) della TEM ne abbiamo già scritto. Ora, a pochi giorni dalle elezioni, a complicare ulteriormente il quadro, emergono anche spaccature all’interno della corrente del PdL che fa capo al presidente della Provincia di Milano, Podestà.

Che la forza politica del presidente della Provincia all’interno del suo partito non sia tra le più solide è segnalato da diversi episodi, soprattutto dalla doppia bocciatura della sua autocandidatura prima alle elezioni nazionali e poi a quelle regionali. Di conseguenza è naturale che qualcuno a lui vicino cerchi di svincolarsi. Così quando Podestà ha convocato una riunione della sua corrente per fare il punto della situazione, ecco che le sorprese non sono mancate. Secondo quanto riporta il Giorno (Provincia alta tensione, 16.02.2013, di Giambattista Anastasio e Massimiliano Mingoia) “la spaccatura della corrente pidiellina guidata dal numero uno di Palazzo Isimbardi è avvenuta lo scorso 17 gennaio, quando Altitonante [assessore provinciale] e Maullu [presidente Tem e amministratore delegato TE] non si sono presentati alla riunione convocata da Podestà sul nodo regionali. Risultato: corrente in frantumi e rapporti tesi tra gli ex sodali”. Prima risposta il ritiro di una delega al suo assessore.

A questo blog non interessa minimamente quanto sta accadendo a questa o a quella corrente di questo o quel partito. Interessano le conseguenze sulla TEM. E questa corrente partitica è fortemente legata alle vicende della nuova autostrada. Basta ricordare la vicenda di Maullu, non certo un esperto di infrastrutture, che, il giorno successivo alla sua “estromissione forzata” dalla Giunta regionale, fu nominato da Podestà alla presidenza di TEM.

Così, alla luce di questi fatti, potrebbe avere una spiegazione quanto accaduto nei giorni scorsi, a partire dall’improvvisa sostituzione di due consiglieri nel CdA di TE. In particolare, l’indicazione nel CdA di TE da parte della Provincia di Agnoloni, presidente di Serravalle, può essere interpretata come un tentativo da parte del presidente della Provincia di mantenere il controllo sulla società? Allo stesso modo, la lettera dello stesso presidente di Serravalle in cui dava direttive a Tangenziale Esterna sugli investimenti da effettuare, può essere letta come un esplicito avvertimento a “non fare scherzi”, segno evidente di una fiducia che non c’è più? Ci sarà una “resa dei conti” in questa corrente politica?

Queste lotte nelle partecipate non sono certo una novità. Il problema è che in questo caso è in atto una privatizzazione di Serravalle che, tra acquisto di azioni ed investimenti, supera il miliardo di euro. E chi rischia di perderci è solo ed esclusivamente il pubblico.

Ma questa è solo una interpretazione di questo piccolo blog. Sbagliata?

Nessun commento:

Posta un commento