giovedì 28 febbraio 2013

Nuove autostrade lombarde sempre nel caos

Le elezioni regionali hanno segnato la spaccatura della corrente politica di riferimento del presidente della Provincia di Milano, Podestà. In un clima che sembra preannunciare una prossima resa dei conti, sono al momento poco prevedibili quelle che potranno essere le conseguenze di questa rottura per TEM spa e TE spa (controllate dalla Provincia). Infatti, il ruolo degli amministratori di queste società indicati dalla Provincia (almeno quello di coloro che hanno abbandonato la corrente politica di Podestà) potrebbe essere presto messo in discussione, con conseguenze incerte sugli equilibri, sulle alleanze e sui già burrascosi rapporti tra i diversi soci.

In attesa di vederne gli sviluppi, si susseguono intanto le notizie che evidenziano un caos sempre maggiore all’interno delle società del gruppo Serravalle. Le ultime in ordine di tempo sono:
- Il presidente di Serravalle, dopo la richiesta del gruppo Gavio, si è rifiutato di convocare un cda per discutere della Pedemontana e in particolare della vicenda dell’atto aggiuntivo firmato con la società austriaca Strabag (Il cda di Serravalle ignora Gavio, Milano Finanza, 21.02.2013, di Manuel Follis).
- Il rappresentante di Banca Intesa nel cda di Pedemontana (controllata da Serravalle) è in procinto di dimettersi “perché in contrasto con il management” (ossia l’ad di Pedemontana che è poi lo stesso presidente di Serravalle...) (Pedelombarda verso il rinvio, Il Sole 24 Ore, 27.02.2013, di Sara Monaci). Banca Intesa, nel duplice ruolo di azionista e di finanziatore, è uno degli istituti di credito più esposti nei confronti delle infrastrutture lombarde in costruzione. 

Del resto, se Asam, azionista di maggioranza di Serravalle, afferma di non conoscere i conti della Serravalle, la situazione non può che essere davvero molto confusa.

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