martedì 27 luglio 2010

Sostiene Filippo Penati …

In una intervista al quotidiano “la Repubblica” del 6 luglio 2010, l'ex Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha dichiarato “con le destre di Moratti e Podestà non è possibile nessun accordo in materia urbanistica. Podestà ancora una volta sta brigando per aprire la possibilità di costruire nel Parco ....”

Dichiarazioni lapidarie ma che risultano un po' incomprensibili ai tanti che da anni seguono le vicende del Parco Agricolo Sud Milano.

Ricordiamo infatti che alla guida della Provincia di Milano, poco più di un anno fa, lo stesso Filippo Penati aveva raggiunto con l'attuale maggioranza di centrodestra di Palazzo Marino un accordo che prevedeva la possibilità di edificare l'8% delle aree dei Piani di Cintura Urbana (PCU), aree interne al Parco Agricolo Sud Milano. Tradotto più di 350 ettari di aree da edificare (non tenendo conto di altre numerose e non quantificate possibilità di costruire contenute nelle norme tecniche mai approvate di quei PCU). Non c'è che dire: un accordo che avrebbe portato una bella colata di cemento nel Parco!

Inoltre se i maggiori problemi di questo PGT derivano dal rendere perequabili le aree agricole del Parco (con le conseguenti ricadute “volumetriche” sulla città), forse non ricorda che il primo tentativo di introdurre questo tipo di perequazione “allargata” è stato fatto dal “suo” centrosinistra allora al governo della Provincia di Milano. Infatti, nella fase di discussione del Piano di Settore Agricolo del Parco, nel 2005 (quando il PGT di Milano era ancora in embrione), la Presidenza del Parco propose un emendamento che rendeva perequabili le aree agricole del Parco ricomprese nel Comune di Milano. E faceva questo con un banale artificio normativo: semplicemente rinominandole da “aree agricole” ad “aree agricole di interesse generale” e sfuggendo così alle previsioni dell'appena approvata LR12/05.

Quel primo tentativo andò male, ma la discussione in tema di “perequabilità delle aree agricole” fu rinviata alla fase dei redazione dei Piani di Cintura Urbana. Fu in questa occasione che fu trovato non solo l'accordo per rendere edificabile l'8% delle aree dei PCU, ma anche di rendere perequabili le aree agricole e regalare così milioni di metri cubi di cemento a chi non ne avrebbe avuto diritto (e non ne ha diritto).

E' per questo che risultano incomprensibili quelle lapidarie dichiarazioni. E' forse deluso di questa mancata cementificazione? Si è accorto tardi dell'errore di quell'accordo per le sue ricadute sulla città di Milano? O siamo di fronte al solito balletto dell'opposizione dura e pura che, una volta al governo, cementifica allo stesso modo di chi criticava prima?

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