venerdì 12 luglio 2013

Asta deserta Serravalle: squadra che perde non si cambia...

Che il bando per la vendita della Serravalle andasse deserto era stato previsto da molti. Quello che invece sorprende in questa vicenda è che gli stessi venditori (Asam, la società della Provincia di Milano che detiene la maggioranza delle azioni della Serravalle), ossia gli stessi che avevano fissato il prezzo di 4,45€ per azione, dopo la pubblicazione del bando, avevano anticipato che non si sarebbe trovato alcun acquirente a causa del prezzo elevato. Una mossa, vista anche la cifra in ballo (660 milioni di euro), di una leggerezza incomprensibile: avete mai visto un venditore farvi un prezzo e poi dirvi che è troppo alto? Che cosa pensereste? Che vuole davvero vendere?

Come se non bastasse, col bando di vendita già aperto, si era fatta trapelare la possibilità di una cessione disgiunta di parte della Pedemontana (si parlava del 30%), partecipata dalla Serravalle. Il risultato è stato ovviamente quello di creare ulteriore incertezza. Il tutto lasciando però invariato il prezzo di vendita della Serravalle.

A questo si aggiungono inoltre davvero incredibili dichiarazioni sulla non conoscenza dei conti della Serravalle da parte di Asam, suo azionista di maggioranza.

Insomma, tutta una serie di errori che espongono ora la Serravalle ad un ulteriore e concreto rischio di svendita. Errori che, almeno a questo piccolo blog di campagna, paiono davvero troppo grossolani (certo: errori sempre che si volesse davvero cedere la Serravalle a quel prezzo...).

Evidentemente non la pensano così in Provincia, visto che saranno gli stessi vertici di Asam a gestire il nuovo tentativo di vendita della Serravalle.

Ma se i protagonisti di questa vicenda dovessero rispondere in solido dell’eventuale danno erariale per la svendita della Serravalle, si comporterebbero così?

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