mercoledì 31 luglio 2013

Tangenziale Esterna approva l’aumento di capitale: il pubblico è il maggior finanziatore dell’opera ma ne perde definitivamente il controllo

Lo Stato, con il cosiddetto “decreto del fare”, regala con urgenza a Tangenziale Esterna (TE spa) un contributo a fondo perduto di 330 milioni di euro e, poche settimane dopo, il pubblico, pur essendo di gran lunga quello che negli ultimi tredici anni, in varie forme, vi ha investito più risorse, ne perde definitivamente il controllo.

Questo, in estrema sintesi, il risultato delle assemblee dei soci di TEM spa e di TE spa tenutesi rispettivamente il 30 ed il 31 luglio 2013.

L’assemblea dei soci di TE spa ha infatti deliberato un aumento di capitale di 245 milioni di euro (che, nel caso di esito positivo, porterà il capitale sociale da 220 a 465 milioni di euro). Il giorno prima invece, nell’assemblea dei soci di TEM spa, gli azionisti legati alla Provincia di Milano (Serravalle ed Asam che insieme detengono la maggioranza di TEM spa), hanno deciso di non sottoscrivere, a meno di novità agostane, la quota di competenza dell’aumento di capitale di TE. Questo porterà inevitabilmente ad una ulteriore diluizione della quota di TEM spa in TE (oggi pari al 42,4%).

Così, con il controllo che passa definitivamente in mano ai privati, ecco che la vicenda della Tangenziale Est Esterna da propagandato caso di project financing rischia sempre più di rivelarsi invece un modello di present financing, la finanza del regalo (pubblico). Il pubblico, sotto varie forme, direttamente o indirettamente (si pensi anche all'intervento creditizio da un miliardo di euro di Bei e Cassa Depositi e Prestiti, un intervento troppo rischioso per le banche commerciali coinvolte), ci mette gran parte delle risorse, i privati decidono e si preparano ad incassare cinquant’anni di pedaggi. Se ne saprà di più a settembre.

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