lunedì 21 gennaio 2013

La Serravalle e la valutazione dimezzata

La stampa economica da qualche mese si sta occupando periodicamente della vendita della Serravalle e della preoccupazione che questa si traduca in una svendita di patrimonio pubblico.

Ultimo articolo sul tema è quello apparso su Il Sole 24 Ore del 20 gennaio 2013 (Serravalle, valutazione dimezzata, di Fabio Pavesi).

L’articolo parte da una constatazione: nonostante i ricavi siano in ribasso “la Serravalle resta un signor business, come del resto tutte le autostrade”. Un settore attrattivo di cui Comune e, soprattutto, Provincia di Milano vogliono disfarsi non avendo le risorse per sostenere i grandi investimenti richiesti da TEM e Pedemontana, società partecipate dalla Serravalle.

Ad accentuare le difficoltà della Provincia di Milano c’è poi un buco di bilancio di circa 200 milioni nelle casse di ASAM spa, la società pubblica a cui sono state affidate tutte le partecipazioni della Provincia. I motivi di questa enorme buco? Secondo l’articolo “Quella perdita è figlia della maxi-svalutazione per il prezzo monstre pagato, nel lontano 2005, dall’ex presidente indagato della Provincia di Milano, Filippo Penati, per rilevare il 15% della Serravalle dai Gavio che risultano tuttora soci con poco più del 10% della stessa Serravalle. Il prezzo fu di 8,8 euro per azione. Nel 2005 quindi Penati sborsò 240 milioni di euro per il 15% di una società che oggi vede i soci venditori per l’82% a un prezzo di 660 milioni. Ballano tra allora ed oggi la bellezza di 800 milioni di euro di differenza nel valore attribuito alla società autostradale. Una enormità. Soldi bruciati dal lato pubblico ed incassati dal lato privato”.

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